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Il famoso "Decreto Crescita", che consentirebbe ai club italiani di essere altamente competitivi sul mercato per quanto riguarda gli ingaggi, potrebbe subire una pesante modifica, che lo renderebbe meno allettante ma comunque vantaggioso per le grandi squadre della Serie A.
Il Governo, infatti, ha deciso di proporre un emendamento per ridurre il bonus sui cosiddetti lavoratori "impatriati", che potrebbe aiutare le big del calcio italiano a portare in Serie A giocatori e allenatori che hanno lavorato all'estero negli ultimi due anni.
Le società, secondo l'emendamento, pagheranno le imposte sul 50% del reddito del lavoratore, non più sul 30% (10% al Sud) come previsto inizialmente. Una modifica che danneggia soprattutto il Napoli, unico grande club del Sud che avrebbe tratto enorme giovamento dal provvedimento.
Cosa cambia? Prendiamo l'esempio di Conte e dei 12 milioni netti di ingaggio: l'Inter, senza il Decreto Crescita, dovrebbe pagarne 24 complessivamente, ora ne pagherà (quando sarà convertito in legge) 16, con il testo originario sarebbero stati 14.
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