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"Che la cessione di Dumfries sia più di un’ipotesi lo dimostrano anche i movimenti che sta portando avanti l’Inter. Si è parlato di Kayode, di Wan-Bissaka, dall’Olanda riportano l’interesse per il giapponese Sugawara dell’Az Alkmaar. Ma il mirino dei dirigenti nerazzurri è puntato in Austria. E precisamente a Salisburgo. Il nome novo è quello del bosniaco Amar Dedic, classe 2002, talento che si è messo in luce al punto di accumulare anche esperienza internazionale, tra la nazionale e le coppe giocate con il club della Red Bull. Il suo cartellino non ha scadenza a breve - 2027 - è questo non aiuta a far scendere una valutazione che è già salita a quota 20 milioni di euro. L’Inter lo segue, le relazioni sono state molto positive, il ragazzo in passato è stato seguito anche dalla Roma ma non si è mosso anche per scelta personale".
"Ora è pronto a fare il salto. E la pista va seguita, nonostante il Salisburgo non sia un club facile col quale trattare. Peraltro, quella è una zona di campo cruciale per Inzaghi: la scelta dell’esterno non può essere sbagliata. Al tecnico non dispiacerebbe per la verità continuare con Dumfries. Ma qui i ragionamenti sono a 360 gradi, dunque anche economici. L’Inter si avvia verso l’ennesima sessione di mercato che dovrà autofinanziarsi. Ecco perché incassare soldi da Dumfries (e non solo) consentirebbe - al netto del sostituto da prendere - di mettere nel mirino gli altri due colpi per ritoccare il palazzo di cui sopra. L’Inter ha voglia di entrare in un’altra dimensione: l’Europa è l’obiettivo", aggiunge Gazzetta.
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