LEGGI ANCHE
È chiaro che la voglia di rivalsa sarà enorme. Così come altrettanto enorme sarà la voglia degli interisti di confermare l’andamento della scorsa stagione, al netto di un mercato che a mio avviso ha migliorato la squadra nella sua completezza e profondità di rosa, ma che le ha fatto fare qualche passo indietro nell’undici di base.
Una cosa mi lascia perplesso: continuare a leggere e ascoltare commenti trionfalistici sul gioco espresso da mister Pioli, e ridurre Inzaghi ad un mero contropiedista. Ecco, al di là di simpatie ed antipatie, basterebbe semplicemente essere obiettivi. Entrambi i tecnici, a differenza di molti altri anche illustri e pluridecorati, adottano modelli di gioco moderno, marcatamente offensivo. Sento tanto parlare dei movimenti dei famosi ‘braccetti’ difensivi di Pioli, ma solo chi è in malafede o non ha visto mezza partita di Inzaghi, può non vedere che anche quelli di Inzaghi partecipano attivamente alla fase offensiva. Andando spesso in attacco o inserendosi centralmente. Perché invece trattare due casi analoghi sottolineando i meriti dell’uno per delegittimare l’altro? Forse per questione di colori?
Che poi non sta neanche in piedi un ragionamento di rispetto dell’idea. Concetto filosofico d’alto profilo non vi è dubbio, che però va a sgretolarsi quando si vanno ad analizzare nello specifico con le immagini. Sarebbe semplicemente più corretto evidenziare i meriti di due bravi allenatori che sanno far esprimere alle proprie squadre delle idee di gioco apprezzabili e costruttive. Basterebbe questo. Invece no, perché si parte da un presupposto errato che viene ripetuto ad ogni piè sospinto, al punto che l’idea non è più tale. Ma un evidente preconcetto.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Inter senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con FC Inter 1908 per scoprire tutte le news di giornata sui nerazzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA