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Di Maria: la maglia numero 10 dell’Inter lo aspetta. Il costo? Autofinanziato dagli sponsor

Riccardo Fusato

La numero 10 lo aspetta, con la benedizione di Suning. È Angel Di Maria il grande obiettivo dell'Inter

La numero 10 lo aspetta, con la benedizione di Suning. È Angel Di Maria il grande obiettivo dell'Inter. In subordine ci sono Lucas Moura, Douglas Costa e Radja Nainggolan, tutti giocatori accomunati da una qualità: hanno il phisique du role per diventare testimonial globali di un club che, attraverso il suo azionista, conta di moltiplicare il fatturato grazie all'indotto creato da un super colpo sul mercato. L'argentino sarebbe il top, come racconta anche la sua storia: quando andò al Manchester United, la sua maglia fu quella più venduta. Per questo motivo Di Maria è in cima ai pensieri di Zhang Jindong: Suning - legando il nome Inter a un pool di aziende che sfruttano i suoi canali commerciali (3.500 punti vendita in Cina e una piattaforma con 250mila iscritti) - ha inaugurato una nuova dimensione del marketing applicato al calcio. Avere come icona nerazzurra uno dei calciatori più importanti al mondo, avrebbe come primo benefico effetto collaterale il fatto di rendere ancora economicamente più vantaggiosi gli accordi presi. Un circolo virtuoso che, come spiegato, non si limita al merchandising, ma riguarda la valorizzazione del brand grazie anche ai canali di espansione che regala la rete commerciale di Suning. Un affare come quello con il Paris Saint-Germain per Di Maria, sarebbe praticamente autofinanziato dall'indotto: verrebbe quindi finanziato dalle auto, dalle bottiglie di vino e dagli smartphone griffati Inter creati dalle aziende legate dalla partnership col colosso di Nanchino. Anche per questo motivo spaventano relativamente gli 11 milioni che prende Di Maria a Parigi: cifra - è bene sottolinearlo - improponibile per il monte ingaggi del club. Però, qualora l'argentino decidesse di spalmare quanto percepirà per le prossime due stagioni su un triennio, le cifre cambierebbero sensibilmente al ribasso. Gli ottimi rapporti tra Walter Sabatini, coordinatore delle squadre di Suning Sports, e Pablo Sabbag (i due hanno portato a Roma prima Lamela, quindi Paredes), aiutano a pensare positivo ma la certezza - a prescindere dall'eventuale partenza di Perisic - è data dal fatto che arriverà un giocatore capace di infiammare i tifosi.

(Tuttosport)