L'esterno sinistro nerazzurro, elemento chiave per Inzaghi, potrà risultare un fattore decisivo anche per Spalletti
Federico Dimarco non vuole porsi limiti: dopo essersi preso l'Inter, la squadra del suo cuore, diventando un fattore decisivo per lo sviluppo del gioco della squadra di Inzaghi, l'esterno mancino vuola fare lo stesso anche in Nazionale e affermarsi come uno dei top nel suo ruolo a livello globale. La Gazzetta dello Sport scomoda paragoni con alcuni grandi interpreti del passato con la maglia azzurra: "Se dietro ogni grande uomo c'è una grande donna (e viceversa), dietro ogni grande Mondiale ed Europeo c'è sempre un grande terzino/esterno sinistro. L'azzurro che scivola sulla fascia, non limitandosi al tradizionale ruolo di difensore, ma partecipando alla manovra quasi da ala, e segnando, è da sempre uno dei simboli delle Italie più belle e vincenti. Da Facchetti, che ha reinvento il ruolo nella Grande Inter, a Spinazzola, passando per i miti Cabrini, Maldini e Grosso. Oggi il nostro terzino sinistro — non se la prenda per la definizione nostalgica e affettuosa — è Federico Dimarco".
Fattore chiave per Inter e Nazionale
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"Dimarco è uno degli insostituibili di Inzaghi e Spalletti. In nerazzurro, 132 partite nei tre anni del ciclo, in Nazionale presente in tutte le 8 gare del nuovo selezionatore. Uno degli interpreti più moderni del ruolo, difficilmente classificabile. O meglio: la sinistra è la sua base di partenza, possibilmente a cinque. Ma corsa esplosiva, doti fisiche, tiro e adattabilità tattica lo rendono indispensabile nel gioco "liquido". [...] Dimarco è il titolare e, da quanto s'è visto a Coverciano, una delle chiavi dell'Italia trasformista. Partendo da sinistra, infatti, può spingersi in avanti sul corridoio laterale (come nell'Inter) oppure accentrarsi accanto al play (come Theo nel Milan, Cancelo o Zinchenko nel City di qualche anno fa), cambiando il sistema in 3-4-2-1 o 3-2-4-1".