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"Quanto è forte Federico Dimarco? La domanda è senza risposte, ma in tantissimi continuano a porsela. Tifosi, addetti ai lavori, media, uomini mercato. Che sia tra i calciatori migliori dell'Inter è indubbio, così come il fatto che al mondo siano pochissimi a interpretare così bene il ruolo di esterno sinistro a tutta fascia". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito a Federico Dimarco, a segno contro l'Empoli e autore di una stagione devastante e impressionante anche sotto il punto di vista dei numeri.
"Di calciatori dominanti in fascia come Dimarco se ne sono visti pochissimi nella storia recente dell'Inter, negli ultimi vent'anni", aggiunge la Rosea che poi cita Maicon e Hakimi come giocatori forti e riconosciuti al top a livello internazionale nella storia recente nerazzurra. I numeri, poi, non fanno altro che confermare come Dimarco stia crescendo sempre di più e abbia un'incidenza determinante nei risultati della squadra: 6 gol e 8 assist in 34 partite, 29 da titolare per un totale di circa 66' a partita. Dimarco fornisce 1,74 passaggi chiave a partita e crea 0.47 grandi chance in ogni singola gara. Ha un'alta precisione di cross (1.76) e sfiora l'84% della conversione dei passaggi, con pochissimi errori. In più, Dimarco ha il 50.4% di duelli vinti, andando a smentire il luogo comune che l'ex Verona e Parma faccia fatica in fase difensiva.
"Dimarco cresce continuamente, sta vivendo la migliore stagione della sua carriera e insidia già i migliori esterni sinistri d'Europa. La deduzione più immediata è che a 26 anni ci sia ancora margine di miglioramento, ci siano tanti anni davanti ad altissimo livello per avvicinare anche i numeri stagionali di due splendidi esempi come Maicon e Hakimi. Finora, di certo, l'evoluzione è stata splendida, a maggior ragione per un calciatore che ha dimostrato di saper fare bene un po' tutto. Certo, non sarà mai un saltatore sui calci d'angolo o un attaccante di sfondamento, ma Dimarco crossa, calcia, corre, legge tatticamente situazioni e partite, dialoga con i compagni e li copre quando c'è bisogno, si adatta in difesa o taglia il campo in cerca di spazi, soffre senza mollare e suona la carica quando è necessario. Per i tifosi è un idolo anche grazie al suo passato da fedelissimo frequentatore del Giuseppe Meazza, per Simone Inzaghi una pedina irrinunciabile tanto da dargli sempre il cambio dopo 60-70 minuti per non logorarlo (e l'alternativa Carlos Augusto è tra i top 5 in Italia in quel ruolo). Dimarco ha superato la prova della continuità e quella del palcoscenico europeo, ora resta solo da scoprire dove può arrivare. Anche questa sarà una splendida e divertente scoperta, sempre tramite la lente del suo strabiliante mancino", la chiosa della Rosea.
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