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L’Inter ha nuovo padrone a sinistra. Classe e Dna nerazzurro: è Dimarco l’erede di Perisic

Andrea Della Sala

L'esterno è in grandissima forma e sta convincendo tutti a suon di prestazione che la fascia sinistra dell'Inter è in ottime mani

Nella serata di ieri ci sono stati tanti protagonisti. Da Dzeko a Calhanoglu, ma un su tutti ha brillato per classe, dinamismo ed efficacia ed è Federico Dimarco. Il secondo gol è una perla di rara bellezza.

"Un gol sotto la curva Nord, con la specialità della casa. E uno sotto la Sud, con un pezzo di repertorio sconosciuto ai più, ma che ha da sempre nel suo bagaglio tecnico. Federico Dimarco oggi compirà 25 anni e ha scelto la serata giusta per farsi un bel regalo e realizzare la prima doppietta in nerazzurro. Dimarco ha unito tutto lo stadio dopo i fatti successi nella Nord contro la Samp: si è fatto ambasciatore del popolo nerazzurro, proprio lui figlio della curva e incarnazione del Dna interista. Due reti, dunque. La prima su calcio di punizione, con una fiondata velenosa forte e precisa. Poi la perla di qualità, da fantasista più che da vecchio terzino, con dribbling e tiro a giro sul palo lungo. Qualità al potere, perché Federico è anche questo, e non solo perché specialista nei calci piazzati. Segnare a San Siro, per lui, ha sempre un sapore diverso e quando lo stadio si è alzato in piedi per celebrarlo nel momento della sostituzione, Dimarco ha risposto all’ovazione applaudendo tutti e uscendo piano piano, per godersi fino all’ultimo istante quel dolce sapore di felicità", racconta La Gazzetta dello Sport.

"L’Inter ha finalmente un nuovo padrone a sinistra: ci ha messo un anno in più, forse, ma non per demeriti personali. Lo scorso anno era impossibile togliere il posto a Ivan Perisic. Eppure Federico è riuscito a ritagliarsi lo spazio necessario per dimostrare di essere pronto al grande salto. E per Inzaghi è diventato presto un pupillo, da plasmare con cura e sagacia, in attesa del definitivo salto di qualità. Dimarco ha fatto a lungo il terzo centrale, libero di spingersi e sovrapporsi, diventando una fabbrica di assist a cui Inzaghi non ha più potuto rinunciare. Così, quando Perisic ha deciso di fare le valigie e trasferirsi a Londra, Dimarco ha capito che questo sarebbe stato il suo anno. E fa nulla se per molti era Gosens il titolare. Federico con il lavoro e le prestazioni ha cancellato il dualismo a sinistra, prendendosi lo scettro in fascia", aggiunge Gazzetta.