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Il protagonista della puntata odierna di Inter Nos è Dodò. L'esterno dell'Inter ha risposto alle domande dei tifosi tramite l'hashtag #askDodò.
Queste le sue parole:
-Cosa pensi di Kovacic e Osvaldo?
Fortissimi. Ho giocato con Osvaldo anche alla Roma. Ho conosciuto invece qui Mateo, ragazzo molto semplice, bravo. Sono due forti calciatori che speriamo possano darci una grossa mano nel corso della stagione.
-Suoni qualche strumento?
Qualcosa sì, ma non sono bravissimo. In Italia da solo non riesco, in Brasile imparavo dai miei cugini a suonare la chitarra e il piano. Canto però in macchina, ma da solo.
-Giochi alla play?
Sì, ma non tantissimo. Non ho ancora sfidato Juan Jesus. Mi sa che è troppo forte.
-Stadio?
Olimpico, casa mia per due anni. Molto bello giocare allo Juventus Stadium, mi piacciono gli stadi moderni dove senti i tifosi molto vicino.
-Se non fossi diventato calciatore cosa avresti fatto?
Da piccolo volevo fare il medico, quando ho capito cosa faceva il medico ho deciso che forse era meglio di no. Poi ho pensato di fare il biologo marino, ma non mi avrebbe fatto piacere stare a contatto con gli squali. Il calcio è sempre stata la mia passione. Non ci ho mai pensato tanto.
-Che consigli dai ai ragazzi della Primavera che sognano di arrivare in prima squadra?
Lavorare, migliorare sempre. Quando capità l'opportunità devono approfittarne e non uscire più dalla prima squadra.
-Ti sembrano diversi i tuoi derby passati rispetto a Milan-Inter?
I derby sono diversi dalle altre partite. Ho giocato tutti derby molto sentiti. Ognuno ha la sua particolarità, ma sono tutte grandi partite.
-Cosa ti piace fare oltre giocare al calcio?
Mi piacciono anche altri sport, mia sorella e mio padre hanno giocato a pallavolo. Mi piace la pallavolo, ma anche basket, tennis. Mi piace Federer. In Brasile sto anche nella fattoria di mio padre, in Europa invece mi piace visitare posti nuovi. Nella mia famiglia siamo quasi 200, nei weekend 70/80. Ho solo una sorella però.
-Eri bravo a scuola?
Sì, a me piaceva tanto storia. Quando viaggio, quando andiamo in ritiro, mi informo sul posto. Sull'Inter ho letto tutto.
-Che rapporto hai con i tifosi sui social?
Mi piace, voglio far vedere anche la mia vita fuori dal campo. E' una cosa carina per loro penso. Quando da piccolo avevo i miei idoli non avevo l'opportunità di seguire la loro vita con foto e messaggi. Questa cosa ci fa stare molto vicino ai tifosi.
-Chi ascolta musica più brutta?
Tanti ascoltano musica strana, siamo tanti stranieri, è anche bello sentire musica diversa, diventano anche carine le canzoni ascoltandole tanto. Io ascolto musica proveniente da ogni parte del mondo, ascolto un po' di tutto.
-Chi porteresti all'Inter della tua Nazionale?
Porterei Neymar. Giocatore fortissimo, tra qualche anno può scrivere la storia del Brasile.
-Si percepisce che si gioca il derby?
E' una settimana diversa, una partita importante che segue tutto il mondo. Anche in Brasile la aspettano, ho ricveuto messaggi. Le due squadre hanno avuto tanti brasiliani. Speriamo di vincere. QUello che ho potuto vedere è che comunque c'è pace, nonostante la rivalità. Speriamo vada tutto bene fuori allo stadio, questo è importante.
-Gol vittoria nel derby?
Ci proverò, ma l'importante è vincere. Se faccio gol io o un altro non importa.
-Sei scaramantico?
No. Sono sciuro per quello che ho fatto in settimana, non credo che la scaramanzia mi farà vincere, perdere la partita.
-Castan?
Sono andato da lui qualche giorno fa. Siamo tutti con lui, vincerà anche questa sfida, è un guerriero. Non rischia la vita, come hanno detto i medici, questa è la cosa importante. Sono sicuro che andrà tutto bene, sono vicino a lui e alla sua famiglia come amico ed ex compagno di squadra. Facciamo tutti il tifo per lui.
-L'Inter ti aveva cercato prima dell'infortunio?
Sì, è vero. Quando mi sono fatto male in Brasile tra Corinthians e Internacional c'era Ausilio in tribuna, parlavano di Juan Jesus, io lo affrontavo. Da quei tempi l'Inter già mi guardava e mi seguiva.
-Giocatore che salta di più in area?
Qui Rodrigo è molto forte di testa. Ho conosciuto tanti attaccanti bravi in area a saltare. Anche Hernanes, come contro il Napoli.
-Differenze tra calcio brasiliano e italiano?
Tante differenze. La tattica qui è più importante, in Brasile improvvisiamo di più. Ci sono tante differenze. Mi aspettavo la serie A difficile, non è facile per niente, ma è un posto dove i giovani possono crescere tanto.
-Hai visitato l'Italia?
Sono stato in Toscana, a Capri e in Sardegna.
-Dove vai a Milano?
Non ho girato tanto, ho avuto poco tempo, non ho un posto in particolare che mi piace. Non sono ancora entrato nel Duomo, ma mi piace.
-Posto che preferisci?
Sto bene in Brasile, a casa sto bene. D'estate sono stato qui però, mi ero fatto male con la Roma e volevo recuperare, sono stato qui per allenarmi.
-Come mai questo numero?
Ho scelto così, perché ho 22 anni. Non ho problemi a cambiare numero. Negli ultimi anni ho cambiato sempre. Se uno vuole prenderlo può.
-Primo gol?
Non li ricordo tutti. Sicuramente mi piace uno fatto in Brasile a Rio contro il Flamengo. Trasferta importante, abbiamo vinto la partita. E' stata una cosa molto bella.
-Nazionale?
Grande emozione, non è una facile raggiungerla. Fare questa esperienza a 22 anni è stata una esperienza importante, ringrazio i miei compagni anche per questo. Spero di far bene all'Inter, se mi capiterà un'altra opportunità sarò contento. Maxwell è stato convocato per la prima volta l'anno scorso, non è facile essere convocati, il Brasile ha tanti talenti. Bisogna essere continui per essere convocati sempre.
-Dove vuoi migliorare?
Ho dei punti deboli come tutti. Cerco di migliorare in tutto. Posso migliorare nei miei punti deboli, ma lavoro su ogni cosa.
-Cambio modulo?
E' il ruolo che piace a me, ci lavoro da sempre con la difesa a quattro, mi sono dovuto adattare al 3-5-2 prima, ma è andata bene comunque. Ora devo ritornare a fare il lavoro che ho fatto sempre, magari sono più lontano dalla porta, ma ce la farò ad arrivare fino in fondo.
-Erede Maicon?
Maicon è un grande calciatore ed è un amico. Si può sempre migliorare, la fase difensiva, offensiva, tatticamente. Possiamo migliorare sempre lavorando.
-Come va con Mancini?
Bene, lui si è concentrato molto sul lavoro tattico, sui cambiamenti. Sta andando bene, stiamo cercando di essere a disposizione e fare tutto come vuole lui.
-Cosa provi quando indossi la maglia dell'Inter?
Provo un'emozione indescrivibile. Da bambino sognavo di fare il calciatore, e farlo a questo livello con la maglia dell'Inter, uno dei club più famosi al mondo, è stupendo. La seguivo da anni, c'erano tanti brasiliani. Mi emoziono ogni volta, non ho parole: ogni volta mi diverto a giocare.
-La tua canzone preferita?
Ce ne sono tante. Ora ascolto canzoni italiane, mi piace 'Logico' di Cremonini.
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