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Se in porta ora ci sono due numeri uno in tutti i sensi, lo stesso vale anche per i giocatori di movimento. Togliere un titolarissimo non significherà più perdere anche solo un minimo di efficacia. A partire dalla difesa, dove il rampante Bisseck, il titolare dell’Olanda De Vrij e Carlos Augusto, ormai nel giro del Brasile anche se non convocato per la Coppa America, hanno già dimostrato di non far rimpiangere Pavard, Acerbi e Bastoni, spesso impiegati dal 1’ nella stagione appena conclusa", scrive La Gazzetta dello Sport.
"Al netto del nodo Dumfries - se non rinnova il contratto in scadenza 2025, partirà per evitare uno Skriniar bis - sulle fasce l’Inter potrebbe restare com’era. E a Inzaghi andrebbe benissimo così, visto che potrebbe ruotare quattro nazionali, di cui due addirittura adattabili su entrambe le corsie. Darmian si alternerebbe con Denzel, ma da grande jolly può spostarsi a sinistra, oltre che da braccetto. Sul binario mancino, dietro a Dimarco c’è invece Buchanan, titolare del Canada ancora da scoprire in nerazzurro.
Il vero salto di qualità arriverà in mediana. Il reparto già più forte del campionato infatti si rafforza con Zielinski al posto di Sensi e Klaassen. Frattesi come vice Barella è un lusso per pochissimi, Asllani è il regista dell’Albania e sta rubando i trucchi del mestiere a Calhanoglu, mentre il polacco eviterà che il 35enne professor Mkhitaryan debba giocare 23 gare consecutive da titolare come successo tra dicembre e aprile scorsi. In attacco, al posto dell’usurato Sanchez è arrivato un luminare dell’area di rigore come Taremi, nazionale iraniano e per anni trascinatore del Porto. Per non spremere Lautaro e Thuram, l’altra alternativa è Arnautovic", spiega il quotidiano.
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