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Dubbi sbagliati su Inzaghi. Mercato, ecco cosa attende Marotta e Ausilio
Simone Inzaghi è una scelta logica, oculata, soprattutto in un momento in cui sei costretto obtorto collo a rivedere tutto. Si va avanti nel segno della continuità tecnica con un allenatore la cui filosofia di gioco non si discosta molto da quella di Antonio Conte con tutte le differenze del caso. Non condivido il pessimismo cosmico che ha avvolto l’arrivo dell’ex tecnico laziale: 1 coppa italia e 2 Supercoppe non sono poi da buttare via in una squadra che ha saputo plasmare, a cui ha saputo dare identità.
Statistiche alla mano nelle ultime 10 stagioni di serie A, solo Allegri ha registrato più vittorie di Simone Inzaghi e non è un caso che proprio Allegri fosse la prima scelta, sulla quale però non si è riusciti ad arrivare per svariati motivi. Perché i problemi non sono tanto nella scelta dell’allenatore. Chiunque dopo Conte sarebbe stato un downgrade, a parte Allegri.
Ma sul tecnico livornese ha pesato il ritardo nell’entrare in gioco e la situazione generale del club Inter che oggi non offre particolari garanzie di solidità.
Perché al di là della scelta tecnica, ora bisognerà prepararsi ad un periodo concitato sul mercato. Sarà un’estate dolorosa perché i numeri richiesti dalla proprietà risultano essere superiori rispetto a quelli fatti circolare. Altro che una cessione eccellente, bisognerà prepararsi a qualcosa di più: la cifra reale di cui si parla è un rientro di poco superiore ai 100mln ed i maggiori indiziati a partire sono Lautaro Martinez e Hakimi.
Il ritorno economico è un bel gioco matematico sul quale potrete tranquillamente sbizzarrirvi, anche se molto se non tutto dipenderà dalle offerte che arriveranno sul mercato. Non ci sono veti su cessioni.
Tutti sono sacrificabili, va ricordato che bisognerà poi sostituirli ma i numeri devono restare comunque quelli. Sarà un bel rompicapo fermo restando che si cercherà ovviamente di partire da chi guadagna di più ed ha reso meno alleggerendo il monte ingaggi. Su tutti Vidal, Sanchez, Perisic, ai quali andrà ovviamente dato un incentivo all’esodo. E magari non dovremo sorprenderci se riuscisse il gioco di scambi con superplusvalenze sull’asse Milano-Parigi.
Capitolo a parte meriterà il mercato in entrata.
Verranno fatte delle riflessioni su Vecino che a questo punto potrebbe anche restare, Sensi idem al netto delle sue condizioni di salute. Poi sarà tutto nelle mani di Marotta ed Ausilio: le occasioni ci saranno sicuramente, dovranno essere bravi a coglierle. Inutile fasciarci la testa, bisogna entrare nell’ordine di idee che dovremo combattere per un posto Champions e quest’anno la battaglia sarà più agguerrita che mai. Bisogna trarre insegnamenti da quello che ha portato Conte dal punto di vista della mentalità, della cultura del lavoro e mantenerla. Per il resto dobbiamo rimetterci nelle mani di Marotta e Ausilio, nella speranza che possano ridurre al minimo i danni di una situazione complicatissima.
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