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Due mesi dopo Nanchino è già Inter-Juve: brillava già una stella. Mancava solo la ciliegina

Marco Astori

Lo scorso 24 luglio le due squadre si sono trovate di fronte: cosa è cambiato da allora

24 luglio-6 ottobre: due mesi e poco più dividono la prima Inter-Juventus giocatasi a Nanchino e quella che si disputerà domenica sera al Meazza. La Gazzetta dello Sport analizza cos'è cambiato rispetto a quella data: "Nanchino sembra un lontano ricordo di un’Inter che non c’è più. Eppure era poco più di due mesi fa. L'Inter di Conte al primo incrocio con la Juventus, a casa Suning. Una squadra in costruzione, un cantiere aperto che aveva delle fondamenta ma non ancora un edificio che rappresentasse davvero il progetto. Erano i giorni in cui Conte invocava l'arrivo degli attaccanti mentre per rispettare il calendario della tournée in Asia era costretto ad improvvisare. Il primo Inter-Juve della stagione è finito 1-1, con autorete di De Ligt e rete di Ronaldo.

L'Inter spuntata aveva Sebastiano Esposito al centro dell'attacco e Ivan Perisic – già bocciato da Conte come esterno tutta fascia – seconda punta. E i due vennero rimpiazzati da Puscas e Longo. La Juve vinse ai rigori ma impressionò la nuova Inter di Conte per meccanismi già ben rodati e un Sensi che prometteva già bene in vista della prima stagione in una big. Mancava la ciliegina: Lukaku. Che era a un passo prima dall'Inter e poi – guarda un po' – dalla Juve. Alla fine Romelu è sbarcato a Milano e adesso è lui l’arma letale su cui punta Conte per continuare la striscia di vittorie (già record per lui) di questo inizio torneo e lanciare un ennesimo messaggio al campionato. Per lo scudetto, l'Inter c’è".