Nel corso di un'ampia intervista concessa al Daily Mail, Edin Dzeko ha parlato della sua esperienza all'Inter.
copertina
Dzeko: “Nessuno credeva in questa Inter, io si! Sappiamo che Liverpool è favorito ma…”
Nel corso di un'ampia intervista concessa al Daily Mail, Edin Dzeko ha parlato della sua esperienza all'Inter
Come mai sei approdato all'Inter?
LEGGI ANCHE
"La scorsa estate è stata la prima in cui ho detto: 'Non andrò via'. L'anno scorso c'era stato qualcosa con la Juventus, due anni fa con l'Inter era quasi fatta. Questa estate non mi aspettavo di lasciare Roma dopo l'arrivo di Mourinho. Ho parlato con lui quando è arrivato, sapendo che avevo un anno di contratto. Il suo arrivo a Roma è un grande onore. Gli ho detto: 'Sono qui e darò tutto per te e per il club. Ma, visto che è il mio ultimo anno da contrario, se arrivasse qualcosa potremmo valutarlo?'. Nei giorni successivi la Roma ha preso Abraham e l'Inter si è fatta avanti".
Sei arrivato all'Inter dopo che Conte, Lukaku e Hakimi avevano lasciato...
"Conte ha fatto un grande lavoro nei due anni passati. Nessuno si aspettava di vedere l'Inter nella posizione in cui è adesso ma non avevo alcun timore. Conosco le mie qualità e ci sono grandi giocatori qui. Stiamo andando bene. Speriamo di continuare così, abbiamo vinto la Supercoppa dopo 10 anni. Siamo arrivati agli ottavi di Champions dopo 10 anni. Siamo ancora primi e vogliamo rimanerci, dobbiamo continuare così".
Parliamo del sorteggio con il Liverpool
"Quale sorteggio? Il Liverpool o l'Ajax. E' stato strano. Non è mai accaduto prima, non è stato fortunato per noi perché il Liverpool può far male a chiunque. Ma è la Champions questa, il meglio che c'è al mondo. Il Liverpool è favorito e lo sappiamo ma non si può mai dire al 100% prima che un team possa battere un altro. Abbiamo una grande squadra, non siamo la tipica squadra italiana che sta tutta dietro. Anche se in queste partite bisogna difendere benissimo".
In particolare quando c'è da marcare Salah...
"Parlerò con lui e con Alisson prima del match. E non dimentico James (Milner, ndr). A lui devo il primo gol segnato con il City. Su Salah dico che l'ho aiutato, nel mio piccolo, a diventare quello che è ora. Abbiamo avuto grandi momenti a Roma: andavo in profondità e gli aprivo gli spazi per la sua velocità, sono felice per lui, è un grande ragazzo che merita i traguardi che ha conquistato. E lo stesso vale per Alisson. Siamo stati due anni e mezzo insieme e siamo arrivati in semifinale di Champions prima che il Liverpool ci sconfisse. Per vincere i grandi trofei, c'è bisogno di giocatori così. Il Liverpool poi ha fatto un grande lavoro, non conosco i loro scout ma hanno fatto acquisti incredibili".
Come fai ad essere ad un livello fisico così alto?
"Lavoro come mai fatto prima. Prima e dopo l'allenamento, faccio un lavoro per prevenire eventuali infortuni, è importantissimo. Mangiare salto è fondamentale, so che ho quasi 36 anni e devo prevenire eventuali infortuni. Ho avuto un nutrizionista a Roma e lo stesso ce l'ho all'Inter. Da giocatore e atleta, abbiamo bisogno di queste figure. Giochiamo ogni 3 giorni e dobbiamo riposarci. Abbiamo bisogno di cibo sano e di mangiare bene, mi aiuta e andiamo avanti così".
Hai paura del giorno in cui tutto finirà e non sarai più calciatore?
"Un pochino, sì. Ho parlato tanto con i miei vecchi compagni che si sono ritirati presto. Volevano vivere con la loro famiglia, prendersi delle vacanze. E dopo sei mesi si erano pentiti e mi dicevano: 'Non smettere di giocare'. Queste parole sono nella mia testa, ho una sola carriera e questa è la mia più grande motivazione. Non penso di fare l'allenatore o altro. Vediamo quali opzioni ci saranno quando mi ritirerò ma ad ora non ci penso. Ci sarà tempo ma non è ancora giunto il momento. Voglio giocare".
© RIPRODUZIONE RISERVATA