LEGGI ANCHE
Eppure Edin è ancora leggermente in vantaggio nelle gerarchie di Simone Inzaghi, riconoscente al centravanti che ha giocato da titolare in tutte le grandi notti di Coppa. Nonostante abbia messo in fila solo 144’ totali e non sia mai partito dall’inizio in questa Champions, Rom è l’unico ad aver segnato o fornito assist in ogni turno. Gol nei gironi, negli ottavi e nei quarti più passaggio decisivo in semifinale", analizza La Gazzetta dello Sport.
"Anche Dzeko ha argomenti per nutrire la propria motivazione: la finale di Champions, vetta più alta della carriera, è un treno che passa ora, a 37 anni e 85 giorni. Dzeko ha sempre scherzato con chi gli sta attorno sul tempo che passa, ma sa che grazie alla sua età potrebbe pure entrare nei libri di storia. Se segnasse a Istanbul, diventerebbe il marcatore più “anziano” in una finale nella storia della Champions, superando il record di Maldini (36 anni e 333 giorni), che il milanista aveva raggiunto nello stesso stadio nella finale 2005. Dzeko, che ha tirato a lungo la carretta durante l’anno, ha visto però da vicino la rimonta alle spalle di questo Romelu rampante".
"Con le ultime marcature soprattutto in A, Lukaku lo ha addirittura raggiunto. Nel pallottoliere entrambi i centravanti hanno segnato 14 reti. Ma da aprile, partecipando a 15 reti totali con 9 centri e 6 assist. Il belga ha perfino fatto meglio dell’androide Haaland, fermo a 14. Per questo Romelu sta facendo crescere i dubbi anche a un abitudinario come Simone. Un sorpasso in volata su Edin è difficile, non impossibile. Ma è la staffetta a guidare i pensieri del tecnico: chiunque partirà, le punte saranno comunque alternate. Una dovrà stancare i centrali di Pep, l’altra colpirli nell’ultima mezzora", chiude Gazzetta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA