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La seconda giovinezza di Dzeko: intelligenza e visione a servizio dell’Inter

Gianni Pampinella

Le Figaro elogia l'attaccante bosniaco il cui inizio in nerazzurro è andato oltre le più rosee aspettative

95 partite, 64 gol e uno scudetto. Ecco il segno lasciato da Romelu Lukaku con la maglia dell'Inter in due anni. La partenza in estate di Big Rom ha scatenato un'ondata di incertezze, anche preoccupazioni nei tifosi nerazzurri. Soprattutto perché è stato sostituito da un Edin Dzeko ormai non più giovanissimo.

"L'ex attaccante di Manchester City e Wolfsburg aveva visibilmente voglia di far ricredere i tifosi nerazzurri. Il bosniaco ha segnato 6 gol nelle sue prime 7 partite di Serie A. Numeri che nessun centravanti dell'Inter aveva mai realizzato dai tempi di un certo Ronaldo nel 1997/1998. Dzeko fa addirittura meglio del predecessore Romelu Lukaku visto che nelle sue prime 11 partite ufficiali con l'Inter ha segnato 7 gol contro i 5 del belga, a cui vanno aggiunti 2 assist per il bosniaco", sottolinea Le Figaro che in un lungo articolo elogia il bosniaco.

"In aperto conflitto con il suo allenatore Paulo Fonseca, Dzeko aveva bisogno di un nuovo inizio. Nel frattempo, Edin Dzeko ha trovato diversi volti noti nella rosa dell'Inter, tra cui due suoi grandi amici: Aleksandar Kolarov e Ivan Perisic. In queste condizioni è facile comprendere il ritorno in favore del bosniaco le cui prestazioni deludenti probabilmente non erano legate alla sua età avanzata. Un profilo che si inserisce perfettamente nel collettivo interista".

"Nel suo modo di evolversi in campo, a volte sembra quasi un numero 10. Ha una tale intelligenza e una tale visione di gioco", ha aggiunto Johann Crochet, esperto di calcio italiano

"Mentre Edin Dzeko vedeva incombere la fine della sua carriera dopo un ultimo anno deludente nella Città Eterna, la sua firma all'Inter ha avuto l'effetto di un elisir di giovinezza. Nonostante una sedicesima stagione nel mondo professionistico, non è mai stato così vicino al suo meglio". 

 

(Le Figaro)