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L’Italia è il secondo mondo calcistico. É quello che dicono i dati pubblicati da Panorama, che spiega come la migrazione dagli stadi abbia portato gli stessi ad indici bassissimi di presenza. Le prime 170 gare della stagione hanno fatto registrare un totale di 22.315 biglietti di media.
Secondo Panorama pesano le crisi di Milan, Roma e Lazio, squadre che nel corso della stagione hanno anche subito severe contestazioni, che inevitabilmente hanno contribuito a svuotare sia l’Olimpico che il Meazza. A pesare è la difficoltà strutturale del nostro campionato ad attirare spettatori, scrive Giovanni Capuano: "troppa tv, impianti scomodi e malserviti, prezzi dei biglietti spesso non adeguati e uno spettacolo complessivo non all’altezza”
Giocare durante le festività natalizie sarebbe una buona soluzione, aumenta il tempo libero a disposizione delle persone, che potrebbero subire il richiamo di una bella gara. Ma da quest’orecchio l’AIC non ci sente, per il momento. Il dato più sconfortante arriva dall’indice di riempimento degli stadi: un posto su due resta invenduto e la media della Serie A è lontanissima da quella degli altri paesi leader in Europa: 55,92% contro 97,57% della Bundesliga.
Nella classifica spettatori, l’Inter è ampiamente al comando. A Milano si viaggia sull’onda dell’entusiasmo generato dalle tante vittorie e da un primato che in estate sembrava insperato. Non ci sono dati ufficiali sugli abbonati, ma l’effetto sul S.Siro si vede e i numeri premiano Thohir. L’anno scorso la media presenze era di 37.000 spettatori per partita, oggi è risalita a 50.557. Alle spalle dell’Inter ci sono Napoli (39.251), Juventus (37.339), Roma (35.321) e Milan (34.338). Sul fondo Carpi (10.900), Empoli (9.236) e Frosinone (7.399).
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