Cuore e speranza. All’Inter funziona così, si soffre ma poi… si sogna!

Se non sei interista non puoi capire, se non hai il cuore nerazzurro è inutile, ma non puoi capire. Nessuno che non fosse un tifoso dell'Inter (e diciamocelo forse anche qualcuno di NOI aveva ormai perso le speranze) si sarebbe mai immaginato un epilogo del genere. L'inizio gara è stato confortante, l'Inter ha pressato alto il Tottenham, ha rubato palloni, ma poi mancavano le idee per andare a fare male agli inglesi. Così, quando nel secondo tempo gli Spurs sono passati in vantaggio, la squadra si è impaurita e ha fatto vedere di essere ancora fragile, facendo esultare tutti coloro che il cuore nerazzurro non ce l'hanno. Ma se la speranza è l'ultima a morire, si dice, la speranza dell'Inter è come un highlander... non muore mai. Basta poco, un cross indietro di Asamoah e un bolide da fuori area di Icardi per ribaltare tutto: il risultato, ma anche lo stato d'animo di tutti, interisti e non.

Non è finita ancora, sull'1-1 Spalletti butta nella mischia Borja Valero... Proprio Borja Valero! "Perché mette Borja? Possiamo vincerla...", già possiamo vincerla, anzi la vinciamo e la vinciamo con Borja Valero che aiuta l'Inter ad alzare la testa nell'assalto finale al Tottenham, ad aumentare la speranza. L'orologio gira veloce, manca poco, San Siro spera e fa bene a sperare: ci prova Borja, ci provano Icardi e Vecino di testa, calcio d'angolo e... E poi lo sappiamo tutti, interisti e non, come è andata a finire... L'ha presa Vecino, anzi se vogliamo essere precisi l'ha ripresa! Ora, però, più che sperare fateci tornare a sognare...