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ECCO COME BERGAMO VENIVA ISTRUITO PER METTERE FUORI GIOCO L’INTER, E QUELLA FRASE NEI CONFRONTI DI GIACINTO…

La lunga ascesa di autogol da parte del galantuomo Moggi sembrerebbe non aver fine. Smontata una volta per tutte quella che veniva considerata la MADRE DI TUTTE LE INTERCETTAZIONI, il filone dei “tutti facevano quello che facevo io” continua a...

Giovanni Montopoli

La lunga ascesa di autogol da parte del galantuomo Moggi sembrerebbe non aver fine. Smontata una volta per tutte quella che veniva considerata la MADRE DI TUTTE LE INTERCETTAZIONI, il filone dei “tutti facevano quello che facevo io” continua a far acqua da tutte le parti. La cassa di risonanza che usa l'entourage di Luciano Moggi è il solito sito juventino che continua a diffondere in anteprima quelle che saranno le strategie difensive dell'ex Dg bianconero (il tutto caldamente sconsigliato dal legale di Moggi, l'avvocato Trofino).La mannaia questa volta cade sull'intercettazione avvenuta in data 5 gennaio 2005 tra l'allora designatore, Paolo Bergamo, e una donna meglio identificata dal sito quale Maria Grazia Fazi, segretaria della Can A e B e anche lei presente nel registro degli imputati (ricordate come Moggi si vantava di aver chiuso nello spogliatoio l'arbitro Paparesta? Bene, la signora Fazi era la destinataria del racconto...)Sono due i punti fondamentali della discussione avvenuta tra Bergamo e la signora Fazi:per prima cosa si intuisce che di li a poco l'ex designatore avrebbe incontrato un dirigente dell'Inter e in seconda battuta, la signora Fazi impone una linea di condotta allo stesso Bergamo, impartendo veri e propri ordini su come si sarebbe dovuto comportare sugli stati d'animo da ostentare e sopratutto sugli argomenti che avrebbe dovuto sorvolare. Andando nel particolare la signora Fazi “consiglia” Bergamo invitandolo ad essere “molto silenzioso” senza però tralasciare un particolare, spingendolo a presentarsi come uno che non vuole stare: “solo con la Juve e con il Milan”. Nella telefonata Bergamo più volte sembra non capire quelle che sono le direttive impartite tanto che la signora Fazi è costretta a ripetersi più volte per assicurarsi che il comportamento di Bergamo fosse completamente allineato. La chiosa finale della conversazione è l'ennesima pugnalata nei confronti di un grande Signore del nostro calcio e non solo, la ciliegina sulla torta che non poteva mancare, una frase partorita dall'aulica mente dell'ex designatore nei confronti di un uomo il cui candore è finito per annegare in quella fogna a cielo aperto che si era venuta a creare: “Lui (riferito a Facchetti ndr) non è un grande con l'intelligenza”. Il mio più sincero GRAZIE per questa ennesima perla di eleganza.