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Ecco il progetto di Suning per la cittadella nerazzurra: comitati protestano, il Comune accelera

Marco Macca

I residenti della zona Piazza d'Armi non sarebbero così convinti del progetto del nuovo centro sportivo

Come vi abbiamo riportato più volte, Suning sta progettando per l'Inter la realizzazione di un nuovo centro sportivo all'avanguardia (per la prima squadra e per le giovanili) per modello di quelli che ospitano i più grandi club europei. L'area adatta sarebbe stata individuata nel terreno militare abbandonato di Piazza d’Armi compreso tra la Caserma Santa Barbara, i magazzini militari di Baggio, l’ospedale San Carlo Borromeo e via Forze Armate, un perimetro di circa 80 ettari.

Il Comune di Milano del sindaco Sala si sarebbe schierato in favore del progetto nerazzurro. Diversa, invece, sarebbe l'opinione dei cittadini di Milano Ovest che, attraverso i loro comitati (come riportato dal Fatto Quotidiano), avrebbero espresso la loro protesta nei confronti di Suning:

"Da una parte i comitati dei cittadini di Milano Ovest, le associazioni ambientaliste e i Cinquestelle. Dall’altra il patron cinese dell’Inter, il miliardario Zhang Jindong a capo della società Suning, e l’amministrazione Pd del sindaco Giuseppe Sala (...). Ma nel giro di pochi mesi tutto è cambiato. Sono arrivati i cinesi di Suning con una nuova proposta che piace molto al Comune, ma contro cui i cittadini sono pronti a fare le barricate. L'idea del magnate Zhang Jindong, che dal giugno 2016 è azionista di maggioranza della squadra milanese, è trasformare Piazza d’Armi nel nuovo mega-campus della società nerazzurra al posto della storica Pinetina di Appiano Gentile. Il progetto prevede, oltre alla creazione di almeno una decina di campi da calcio, un centro medico sportivo, un albergo e attività commerciali (...)  I cittadini insorgono, affermando che la legge prevede che l’alienazione di un bene pubblico sia fatta con un bando pubblico e non con una trattativa di carattere privatistico. Ma il Comune e la Suning sembrano intenzionati ad accelerare i tempi nel tentativo di chiudere l’affare prima che il previsto aggiornamento del Piano di governo del territorio (Pgt) cambi le carte in tavola. Per evitare intoppi, i cinesi hanno subito accetto la richiesta dell’Invimit di farsi carico delle spese - circa 100 milioni di euro - necessarie per bonificare l’area e per realizzare le opere di urbanizzazione. Comitati, ambientalisti e Cinquestelle non si danno per vinti e promettono di dare battaglia: il primo passo è un incontro pubblico (lunedì alle 11 all’Unione Sportiva Visconti in via Forze Armate 170) al quale, promettono, seguiranno eclatanti azioni di protesta".

(Fonte: Il Fatto Quotidiano)