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Dall’intesa con Zhang e Conte alla disciplina, fino agli obiettivi di mercato. Ecco l’Inter di Marotta
L'arrivo di un nuovo ad comporta tanti cambiamenti, a partire dallo staff. Questi i cambiamenti apportati da Marotta: "Alla Pinetina, Zhang e Marotta hanno dato fiducia a chi c’era. Alla comunicazione è stato promosso un interno, Matteo Pedinotti. È stato confermato il direttore sportivo Piero Ausilio, che a luglio l’ad ha definito “giovane e bravo”, rimarcando di recente che “i nomi sul mercato li fa lui”. Sintonia anche con Roberto Samaden, architetto delle giovanili nerazzurre, settore a cui Marotta – che a 19 anni seguiva i ragazzini del Varese – tiene quanto alla prima squadra.
Uno dei dogmi marottiani, che vale anche per magazzinieri e giardinieri, è che ciascuno deve avere chiaro cosa fare. Altro dogma, conseguente: mai due persone dove ne basta una. Partito il chief football administrator Giovanni Gardini, non ne è stato nominato uno nuovo. Di “suoi” all’Inter ne ha portati pochi. Su consiglio di Marotta, Steven Zhang ha incaricato Marco Scalvini di riprogettare la foresteria dei giocatori alla Pinetina, e ha portato dalla Juve il nutrizionista Matteo Pincella. Il team manager Matteo Tagliacarne lo ha preso dal Napoli e ha richiamato Lele Oriali – contattato già prima della scelta di Conte, che ne ha accelerato l’arrivo - come garanzia di stabilità e “interismo”".
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