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EDITORIALE – Il peso delle parole: non c’è più via di mezzo

Il pensiero del direttore di Fcinter1908.it Daniele Mari sul nuovo progetto dell'Inter, nato con il passaggio al Suning Group

Daniele Mari

Impossibile negarlo: la presentazione in grande stile del Suning Group ha decisamente esaltato tutta la tifoseria nerazzurra. I sogni di gloria, che erano stati a malincuore riposti nel cassetto sull'altare del fair play finanziario, sono stati frettolosamente ritirati fuori, insieme ai nomi di una decina di grandi giocatori, già finiti sui giornali ad alimentare questi sogni.

I protagonisti, esperti di finanza, rappresentanti sull'asse Italia-Cina, allenatori, calciatori lo hanno ripetuto fino alla nausea: il Suning Group è un colosso nel vero senso della parola. E noi ci crediamo, ci dobbiamo credere e ci vogliamo credere. I cinesi che hanno comprato l'Inter sono scaltri, sono grandi imprenditori, fanno parte delle liste di quelli che contano, hanno la foto su Forbes, sono abituati a trattare miliardi di dollari, non certo spiccioli. E allora sapranno bene qual è il peso delle parole. Sapranno bene che se dici a oltre 100 milioni di tifosi che porterai l'Inter sopra il livello del 2010 (il che significa stabilmente nell'elite mondiale, non solo per un anno anche se magnifico) quelli poi te lo ricordano a ogni passo falso, a ogni tentennamento. Perché lo hai detto in diretta tv interplanetaria, perché ad ascoltarti (traduttore e 'gaffo' a parte) c'erano milioni e milioni di persone, che hanno preso nota e hanno messo da parte i tuoi proclami, pronti a chiederti conto di quei proclami.

Per l'Inter deve essere l'alba di un nuovo impero, l'inizio di un nuovo ciclo. E' stato promesso, senza tanti giri di parole. E' stata recisa di netto la via di mezzo, quella che Thohir ha imboccato anni fa, quella del torneremo grandi ma un passettino alla volta, ossequiosi di regole che rispettiamo solo noi o quasi. E' stato detto che non c'è posto nel programma del Suning per i secondi, conta solo la vetta, conta solo riportare l'Inter in cima al mondo.

E noi c'abbiamo creduto, ci crediamo e ci vogliamo credere. Ma le parole sono importanti, la gente è importante. Quando fai proclami di questo livello, devi saper pesare le parole. I cinesi sono grandi imprenditori, pensano in grande e gli interisti vogliono pensare in grande con loro. Ma non c'è più la via di mezzo, del fair play finanziario non avete neanche accennato in quella sfarzosa conferenza stampa. Avete solo promesso un cielo colorato di nerazzurro in giro per il mondo. Milioni di persone hanno preso nota. E hanno tutti una memoria di ferro. Non è più tempo per le vie di mezzo, non potete più chiedere loro di riporre nuovamente nel cassetto i loro sogni.

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