- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
copertina
Christian Eriksen è al centro del progetto dell'Inter. I nerazzurri l'hanno voluto a tutti i costi a gennaio e ora tocca a lui ripagare la fiducia. Alla ripresa il danese avrà un ruolo fondamentale per la rincorsa dei nerazzurri e lo spiega nel dettaglio La Gazzetta dello Sport: "Eriksen non è un giocatore qualunque. Non ha numeri da calciatore comune, altrimenti non avrebbe avuto il Real Madrid a corteggiarlo per un anno, né il Manchester United o il Bayern a telefonare un giorno sì e l’altro pure al suo agente. Su Eriksen, volendo, puoi decidere di costruire una squadra intorno. Il punto di domanda non è capire se il danese avrà una maglia da titolare il 13 giugno. L’interrogativo è capire se i due mesi di stagione che - ripartenza permettendo - ha davanti saranno sufficienti all’Inter per valutare in prospettiva la prossima stagione. In soldoni: palestra ora per l’attività agonistica più avanti.
O la va o la spacca, in questa direzione. La cessione non è un tema, non è di questo che si sta discutendo. Ma se Eriksen chiede spazio, Conte e l’Inter hanno anche loro una richiesta abbastanza urgente. Chiedono al danese di capire se la prossima stagione va pensata con lui nel cuore dell’Inter, o come lui come semplice alternativa tattica possibile, giocattolo di lusso ma non arrendo principale della casa, il che significa poi scoprirsi in panchina nella sfida scudetto con la Juventus e titolare chissà quando. Le risposte si ottengono in allenamento, certo. Ma soprattutto in campo.
Ecco perché non è pensabile che si continui per giugno e luglio con lo stesso andazzo di febbraio e marzo, panchine e poco altro. Piuttosto, ci troveremo di fronte a un inserimento tra i titolari di Eriksen, con il passare delle partite. Magari inizialmente da interno sinistro nel 3-5-2, o ancora da finto esterno sinistro di un 4-4-2 atipico, come già accaduto (senza esaltare) a San Siro in Europa League contro il Ludogorets. Ma poi fatalmente Conte arriverà a sperimentare Eriksen sulla trequarti, dietro Lukaku e Lautaro. Ne avrà l’occasione. Anche per dare risposte definitive, che non siano appese alle impressioni di un mese e poco più passato a non giocare. In fondo, la storia della Serie A è piena di stranieri che hanno impiegato un po’ di tempo per affermarsi in Italia", conclude la Rosea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA