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Dopo la convincente gara da titolare col Ludogorets, Eriksen aveva prenotato una maglia anche per la sfida con la Sampdoria, poi rimandata per l'emergenza Coronavirus. Ora il danese lavorerà e l'obiettivo è la sfida di domenica contro la Juve.
"Un rodaggio interrotto nel momento migliore, quando l’entusiasmo per il primo gol in nerazzurro era ancora vivo e potente. Lo stop forzato in campionato ha tolto all’Inter la possibilità di rispondere alle vittorie di Juventus e Lazio e a Christian Eriksen l’occasione ghiotta di dare continuità all’ottima prestazione in Bulgaria. Un match che ha confermato l’indiscutibile qualità del danese, certificando una accelerata importante nell’inserimento sul Pianeta Inter. Contro la Samp Chris avrebbe avuto una nuova chance di migliorare il feeling con i compagni e magari di mettere la prima firma su un tabellino di Serie A. Cercando di dimostrare ad Antonio Conte che è pronto a un ruolo da protagonista anche nella sfida scudetto di domenica a Torino", spiega La Gazzetta dello Sport.
LUDOGORETS - "E allora riecco il Ludogorets all’orizzonte e quell’Europa League con cui Eriksen sembra avere un feeling particolare. Lo dice la storia della sua carriera, con quei gol al debutto nella competizione con Ajax, Tottenham e adesso Inter. Precedenti che fanno bene sperare, visto quello che Chris è stato poi capace di fare ad Amsterdam e a Londra. Lo stesso tecnico sa che Eriksen non è il giocatore da furore e dinamite tanto caro al suo credo calcistico, ma è l’uomo giusto per portare il suo progetto nerazzurro su una nuova dimensione, internazionale e vincente.
Perché ogni percorso lavorativo ha bisogno di un punto di svolta e l’arrivo di Eriksen all’Inter ha avuto le sembianze di quella scintilla necessaria per far volare il progetto. Un messaggio chiaro alle rivali: l’Inter è tornata grande e i grandi giocatori vogliono l’Inter. Ora però c’è bisogno che Eriksen riesca a mettere tutto il suo talento al servizio della squadra per 90’ a partita, e non soltanto per scampoli di gara".
JUVE - "Finora Christian ha giocato 227 minuti (esclusi i recuperi) in nerazzurro tra campionato, Coppa Italia ed Europa League, e il meglio l’ha mostrato nel suo ruolo più naturale, da trequartista. Quando l’ex Tottenham ha libertà di movimento in attacco può davvero essere letale. Nel match di andata con il Ludogorets un gol, due traversa e oltre il 62 per cento di precisione al tiro. Tradotto, più di sei tiri su dieci centrano lo specchio della porta. Un dato che la dice lunga sulla qualità di Eriksen, che resta prima di tutto un finissimo uomo assist.
Nei sei anni e mezzo di Premier nessuno ha fatto meglio di lui, che resta pericolosissimo anche sui calci piazzati. Un elemento da non sottovalutare, visto che l’Inter non va in gol su punizione da quasi due anni (ultima rete di Cancelo nell’aprile 2018). Insomma, gli elementi per convincere Conte a dargli le chiavi della fantasia nel big match di domenica ci sono tutti, manca semmai il tempo. Chris giovedì proverà a prendersi San Siro, anche senza tifosi, per mettere in crisi le scelte di Conte in ottica Juve. Chris allo Stadium ha già segnato due anni. Ma stavolta avrebbe tutto un altro sapore", conclude La Gazzetta.
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