A 5 mesi dal grande spavento, Christian Eriksen fa la spola tra Milano e Odense. Il centrocampista non può ancora allenarsi in nessuna struttura che per legge richiede un certificato di idoneità all'attività sportiva, così sfrutta il tempo libero godendosi la sua famiglia. Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, il futuro calcistico del centrocampista verrà deciso soltanto dopo gli esami cardiaci che verranno effettuati al Rigshospitalet di Copenaghen entro fine anno per stabilire se c'è una possibilità di rimuovere il defibrillatore impiantato.
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Eriksen, la chiave per capire cosa succederà. Ecco come si muove l’Inter. Da giugno…
A 5 mesi dal grande spavento, il giocatore fa la spola tra Milano e Odense in attesa di capire quale sarà il suo futuro calcistico
"E proprio il defibrillatore sottocutaneo è la chiave per capire cosa potrà succedere nei prossimi mesi. In Italia, con un dispositivo tale, non si può giocare. Nei Paesi anglosassoni e scandinavi invece le norme sono diverse. Tanto che, senza riscontri, sono partite le prime voci su un ritorno all'Ajax. Dove peraltro l'amico Blind gioca proprio con un defibrillatore. Anche se i rapporti con il club sono ottimi, al momento non c'è stato nessun contatto".
"E l'Inter cosa fa? Lo staff medico è in continuo contatto con i colleghi danesi che seguono l'evolversi della situazione. Il club non ha escluso una sua cessione (con relativa minusvalenza) qualora il giocatore ottenesse l'idoneità in altri Paesi. La certezza è che la Fifa copre per intero i costi dell'ingaggio per un anno dall'infortunio. Il problema in termini patrimoniali quindi si porrebbe soltanto dal giugno prossimo. Quando tecnicamente, a fronte di un'inattività forzata, il club avrebbe diritto a chiedere la rescissione del contratto, in scadenza nel 2024. Scenario prematuro".
(Gazzetta dello Sport)
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