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Inter, Conte prepara un Eriksen 2.0 per il derby. E per l’evoluzione del danese chiama Brozovic

Andrea Della Sala

Dopo il debutto non esaltante, il nuovo acquisto dell'Inter vuole il derby e la presenza del croato può favorire il suo gioco coi nerazzurri

Non è stata esaltante la prima di Eriksen da titolare con la maglia dell'Inter. Ma non poteva essere diversamente; il danese è arrivato negli ultimi giorni di mercato e deve ancora entrare a pieno nei meccanismi della squadra di Conte. Ora avrà a disposizione tutta la settimana per prendersi una maglia nel derby col Milan.

"Udine è stata una prima tappa e c’è da credere che d’ora in poi potrà solo migliorare. Anzi, Eriksen ha già messo nel mirino il nuovo step, ovvero il derby con il Milan di domenica prossima, come ha fatto capire tramite Instagram. «Partita dura, ma tre punti conquistati (riferito al match con l’Udinese, ndr). E ora avanti con il derby», è stato il suo messaggio. Ma l’ex-Tottenham sarà di nuovo titolare? Le probabilità sono alte. Il centrocampo, infatti, resta ancora in emergenza, con i vari Gagliardini, Borja Valero e Sensi ancora acciaccati. Magari la situazione migliorerà nel corso della settimana, ma avrebbe senso rischiare in una sfida così importante? Facile che Conte ragioni sull’opportunità di schierare una mediana più fisica, quindi con Vecino insieme a Brozovic e Barella, o magari meno dinamica, ma più imprevedibile e tecnica, con Eriksen, appunto", analizza il Corriere dello Sport.

"Intanto, la presenza di Brozovic farà già tutta la differenza del mondo. Al Friuli, infatti, l’ingresso del croato ha dato immediatamente più logica e ordine alla manovra nerazzurra, fino a quel momento assai confusa. Prima, era stato Barella ad occuparsi della regia. Non è il suo ruolo, però: si applica, ma ha altre caratteristiche. Con Brozovic, anche l’ex-Cagliari si è sentito liberato, tornando a fare la mezz’ala. Ecco, tutto lascia credere che pure Eriksen trarrà giovamento dalla presenza del croato. Tra loro si deve creare una sintonia perfetta o quasi. Il danese, in sostanza, dovrà diventare la prima opzione di uscita per Brozo, possibilmente facendosi trovare in verticale tra le linee avversarie. Solo che l’Inter non è ancora abituata ad avere un giocatore di questo tipo. Ed essendo una squadra che ha movimenti e giocate altamente codificati, frutto di ripetizioni quasi maniacali alla Pinetina, occorre che le novità vadano recepite e immagazzinate".

"Il resto dipenderà dalla sua capacità e velocità di adattamento e di apprendimento dei nuovi meccanismi. Certamente dovrà crescere in condizione, se non altro sul piano dell’intensità. Poi, come indicato dai numeri del Friuli, il danese è un giocatore a cui piace toccare spesso il pallone, ma non per tenerlo fra i suoi piedi. Anzi, se possibile preferisce liberarsene rapidamente, tanto da dare l’impressione di avere già in mente la giocata successiva ancora prima di riceverlo. E’ naturale, però, venendo da una squadra che aveva come modulo di riferimento il 4-2-3-1, non trovare gli abituali sfoghi: serve “resettare il software” per adattarsi ai movimenti del 3-5-2 o del 3-4-1-2. In ogni caso, sarà solo una questione di tempo. E chissà che il vero Eriksen non cominci già a spuntare proprio contro il Milan", conclude il quotidiano.