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Inter, non è una questione di modulo ma di giocatori. Eriksen? Problema che vorrebbero tutti

La squadra nerazzurra ha mostrato i soliti limiti contro il Napoli

Gianni Pampinella

L'ultima volta che l'Inter era riuscita ad arrivare in finale di Coppa Italia era il 29 maggio 2011. In quell'occasione la squadra di Leonardo aveva battuto il Palermo 3-1 e alzato la settima coppa nazionale della storia del club. Nove anni dopo lo score è abbastanza sconfortante: zero finali raggiunte negli ultimi 9 anni. Un problema che nasce da lontano con la fine dell'era Moratti. Poi tra cambi di proprietà e scelte sul mercato non sempre convincenti, si è arrivati a oggi con la squadra di Conte eliminata dal Napoli.

A proposito di Antonio Conte, a termine della gara non sono mancate le polemiche con una parte dei tifosi nerazzurri che non ha ancora digerito una difesa a tre indicata a volta come la panacea di tutti i male. Ma è davvero una questione di modulo? In realtà è una questione di uomini. È ormai chiaro che quando l'Inter incontra squadre che si chiudono a riccio, è lì che iniziano i guai. Lentezza, prevedibilità sono sotto gli occhi di tutti. È in quel frangente che iniziano a delinearsi tutti i limiti di una rosa ancora incompleta. Manca qualità in mezzo e un restyling sulle fasce. Perché finché l'Inter va mille, questi difetti vengono messi sotto il tappeto come la polvere, ma quando il serbatoio inizia a svuotarsi, lì nascono i problemi e non è la prima volta in questa stagione.

La gestione della gara

Poi c'è l'annoso problema della gestione del match. Conte punta molto sulla corsa, ma è chiaro che reggere certi ritmi per 90 minuti è impossibile e le partite con Barcellona e Dortmund, dove l'Inter ha dominato per 60 minuti, sono lì a dimostrarlo. Ecco perché serve gente di qualità in mezzo al campo in grado di congelare il possesso palla e far rifiatare la squadra.

Certo l'incapacità di gestire la palla e i ritmi della partita e soprattutto quando è giusto farlo, è una cosa su cui Conte deve ancora lavorare. Lo sta facendo su Eriksen e i risultati iniziano a intravedersi. Al termine della gara qualcuno ha azzardato che il danese fosse un problema, argomentazione ardita e priva di senso soprattutto dopo la partita e la prestazione di ieri. Se Eriksen è un problema, ci auguriamo che in futuro ne arrivino altri di 'problemi' come Eriksen perché significano solo una cosa: l'Inter ha iniziato a inserire uomini di qualità nella rosa e accelerato quel processo di crescita avviato con Suning. Quella qualità che oggi manca maledettamente.

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