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Con le sue parate è stato il grande protagonista della gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League tra Manchester City e Real Madrid, uno degli artefici del passaggio del turno degli spagnoli. Un eroe per certi versi inatteso, che si è preso le luci della ribalta in mezzo a un esercito di stelle mondiali, e che sta sfruttando al meglio l'occasione che Ancelotti e il destino gli stanno concedendo. Parliamo di Andriy Lunin, portiere ucraino classe '99, che nella notte dell'Etihad Stadium ha fatto piangere i tifosi di casa parando i rigori di Bernardo Silva e di Kovacic.
E pensare che se, a inizio stagione, qualcuno avesse detto a Lunin che avrebbe vissuto una serata del genere, lui per primo non ci avrebbe creduto: inizialmente riserva di Courtois, l'ucraino si è ritrovato a metà agosto alle spalle anche di Kepa, ingaggiato in fretta e furia dal Real Madrid per sopperire al grave infortunio del belga. Apparentemente l'ennesima porta che si chiude, per un portiere esploso giovanissimo in patria, nello Zorya Luhans'k, tanto da meritarsi la chiamata dei Blancos nel 2018, appena diciannovenne, ma che sembrava aver smarrito il suo talento fra prestiti infruttuosi in Liga e Segunda Division (16 presenze complessive in 2 anni e mezzo tra Leganes, Real Valladolid e Real Oviedo) e panchina.
E invece, quasi a sopresa, qualcosa è cambiato a novembre: Ancelotti ha iniziato a dargli sempre maggior fiducia, e da quel momento Lunin ha collezionato ben 25 presenze fra tutte le competizioni, a fronte di sole 5 panchine, prendendosi definitivamente una maglia da titolare.
Qualità e continuità di rendimento che di sicuro non avranno sorpreso chi, come l'Inter, conosce Lunin da tempo. I nerazzurri, infatti, avevano seguito a lungo questo giovane e promettente portiere, e nel 2018 ci furono dei tentativi concreti per portarlo a Milano: relazioni positive da parte degli osservatori, contatti diretti con il suo entourage, sondaggi con lo Zorya. L'inserimento deciso e improvviso del Real Madrid, che versò nelle casse del club ucraino 8,5 milioni di euro e fece firmare al giocatore un contratto di 6 anni, cambiò totalmente le carte in tavola, lasciando la dirigenza interista nelle condizioni di non poter rilanciare. Oggi, a 25 anni ormai compiuti, Lunin vuole continuare a dimostrare il suo valore e a recuperare il tempo perso. A dimostrazione che l'Inter, su di lui, ci aveva visto lungo. E ci aveva visto bene.
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