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In difesa di parla di Tomiyasu...
—E' un giocatore che viene da una squadra, l'Arsenal, che nell'ultima stagione ha fatto un enorme salto qualitativo. Non è uno che ruba l'occhio, ma può essere uno di quei jolly che ti fanno fare il salto di qualità.
Sommer è in grado di raccogliere l'eredità di Onana?
—Non è semplice, perché Onana è, negli ultimi anni, uno dei portieri più forti, sia fra i pali, sia con i piedi nel giocare con la squadra. Per quanto riguarda l'errore in amichevole di Sommer, ci sta: sei arrivato all'Inter dopo una lunga trattativa, l'adrenalina è a mille e, per un eccesso di voglia di metterti in mostra, uno scivolone ci può stare. Ma parliamo di un giocatore che ha giocato in grandi squadre. Se il Bayern Monaco lo aveva preso come vice Neuer, un motivo ci sarà. Non vanno a prendere il primo che capita. Parliamo di un portiere top. Poi, è inutile fare paragoni: ricordate al Milan quando arrivò Maignan dopo Donnarumma? I tifosi rossoneri se lo sono quasi dimenticato... E' una buona scelta anche se, parere mio, si poteva guardare anche qualcuno qui in Italia.
Cosa ne pensa di tutta la vicenda Lukaku?
—Da fuori difficile avere un'idea chiara di come si è sviluppata la vicenda. Nel calcio di oggi è sempre più raro che venga rispettata la parola data. Non dimentichiamo che questi giocatori alle spalle hanno degli entourage che comunque fanno i propri interessi. Dispiace, perché sembrava che il matrimonio Lukaku-Inter dovesse durare a lungo. Ma c'è comunque una giustizia calcistica che poi darà il suo verdetto. La prima dimostrazione, è che Lukaku sta facendo fatica a trovare una sistemazione.
Manca ancora tanto alla fine del mercato, ma chi vede favorito nella lotta scudetto?
—L'Inter ce la metto, perché sono convinto che sia una squadra attrezzata per far bene, indipendentemente dalle partenze. Poi, il Napoli è una squadra forte. Non so se potrà ripetersi, ma è una rosa solida. Poi, ci metto d'obbligo Juventus e Milan, che hanno organici competitivi. I bianconeri, poi, non avranno le coppe e potranno dedicarsi esclusivamente al campionato. E questo è un grandissimo vantaggio in una stagione in cui non ci sono interruzioni. Ci mettiamo un outsider: a me piace tantissimo l'Atalanta, che è costruita bene e ha un ambiente che ti permette di lavorare tranquillo. Hanno fatto acquisti mirati.
E' un anno importante anche per Simone Inzaghi, che cerca finalmente anche la vittoria dello scudetto che gli è sfuggito negli anni scorsi?
—Negli anni passati ho avuto delle remore nei suoi confronti, ma ha dimostrato comunque di saper fare il suo lavoro. Questo però è un anno importante: dopo uno scudetto 'regalato' al Milan e questa stagione, deve fare il salto di qualità. L'Inter è chiamata a partire subito forte. E' un anno spartiacque.
Il mercato dell'Inter, a una settimana dall'inizio del campionato, è ancora incompleto e fra i tifosi c'è malumore. Era lecito aspettarsi di più dalla proprietà dopo aver raggiunto la finale di Champions League?
—Bisogna sempre fare i conti con il bilancio. Apprezzo l'operato della società, che ha mostrato attenzione alle opportunità. Si vedono dei prezzi che sono fuori dalla portata del calcio italiano. L'Arabia potrebbe essere un'occasione, visto che stanno arrivando tante offerte e con gli incassi si potrebbe andare operare nuovamente sul mercato. In ogni caso, mancano ancora una ventina di giorni e ne vedremo ancora delle belle.
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