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ESCLUSIVA Aceti: “Meazza demolito? C’è un problema. Ecco il progetto alternativo”

Marco Macca

Ing. Aceti, lei il 3 ottobre ha esposto il suo progetto nel dibattito pubblico sul futuro di San Siro. A quali conclusioni è arrivato?

Il dibattito pubblico sta volgendo al termine, ma sarebbe stato carino se, per esempio, durante una delle partite di Milan o Inter a San Siro fosse stata diffusa sui maxischermi una pubblicità relativa a questo dibattito. Sarebbe stato interessante porre il calendario degli eventi lì dove il tifoso va a vedere la partita e dove si riescono ad attirare tutti i soggetti interessati alla fruizione dello stadio stesso. Il numero di persone che hanno partecipato è stato molto minore rispetto alle decine di migliaia che frequentano lo stadio.

Fatta questa premessa, per San Siro è venuto fuori che il problema della struttura, soprattutto quella del primo anello, non è statico, ma funzionale. Essendo funzionale, però, rientriamo nel campo della soggettività progettuale e, di conseguenza, a maggior ragione si può prendere in esame la riqualificazione dello stadio. Come detto nelle precedenti occasioni, la mia idea è di riqualificare i primi due anelli in materia di volumi nei retrotribuna. L'altra parte del progetto riguarda il terzo anello che, grazie al suo smontamento, offre la possibilità di inserire circa 30 mila mq di spazi funzionali che altrimenti sarebbe inseriti sul suolo pubblico, con conseguente consumo di suolo. Lì, invece, avremmo una struttura particolare ed efficace. La copertura sarebbe mantenuta nella sua struttura portante, salvo apporre delle modifiche e delle migliorie dal punto di vista tecnologico, come il passaggio allo sfruttamento dell'energia solare o il miglioramento dell'acustica. Il tutto, senza stravolgere l'impianto, caratterizzato dalle quattro torri giganti, che rimarrebbero in piedi.

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