Tra i grandi protagonisti dello storico successo del Monza a San Siro contro l'Inter c'è Michele Di Gregorio: il portiere biancorosso, prodotto del settore giovanile nerazzurro, ha respinto tutti i tentativi interisti e chiuso con un altro clean sheet, l'ottavo della sua stagione. A tal proposito Fcinter1908 ha contattato Carlo Alberto Belloni, procuratore del numero 16 dei brianzoli.
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ESCLUSIVA Ag Di Gregorio: “Legame particolare con l’Inter. Futuro? C’è pensiero romantico”
Che effetto ha fatto a Michele vincere a San Siro, contro la squadra nella quale è cresciuto e per la quale ha sempre fatto il tifo?
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"Una serie di emozioni particolari. Innanzitutto battere l'Inter non è mai un'impresa facile, soprattutto a San Siro: il Monza ha giocato da grande squadra ed è riuscito a ottenere un risultato importante. Per quanto riguarda la prestazione di Michele, ha fatto due interventi decisivi, sicuramente è stato bello. Cosa ci siamo detti a fine partita? Ormai penso che quello che è stato è stato: è ovvio che c'è un legame particolare con l'Inter, ma al tempo stesso il mercato lo ha portato da altre parti, ha sposato un progetto e in questo momento si sente parte integrante del Monza, un perno fondamentale. Con l'Inter c'è sempre un "pensiero romantico", vedremo se in futuro ci sarà occasione, ma per adesso è contento di essere protagonista a Monza. Tutto quello che verrà sarà grazie anche alla possibilità che gli ha dato il Monza".
Ironia della sorte, due dei protagonisti del successo di ieri del Monza sono prodotti del settore giovanile dell'Inter: Di Gregorio e Caldirola.
"Caldirola è un giocatore più grande, con più esperienza, che l'Inter perse diversi anni fa. Con Michele, invece, è una cosa freschissima: nell'ultima sessione estiva di mercato è andato a titolo definitivo al Monza dopo 19 anni di tesseramente con l'Inter. Aveva 6 anni quando arrivò in nerazzurro, ora ne ha 25...".
Qualche dirigente dell'Inter ha chiamato Michele per fargli i complimenti?
"Non lo so, poi magari negli spogliatoi si sono parlati come successo a Monza. Lui ha un rapporto particolare con tutta la dirigenza, già anni fa aveva fatto parte di alcuni ritiri estivi con la Prima Squadra, è molto legato ad Handanovic anche per questo motivo. Fece una tournee in Amercia con Mancini come allenatore, e diverse volte andava ad allenarsi ad Appiano Gentile. Michele ha sempre preso Handanovic come riferimento sia come persona che come giocatore, per l'aspetto tecnico, mentale, umano, professionale, tutte caratteristiche che ti possono permettere di fare il salto di qualità e arrivare a giocare in Serie A".
In molti spingono per una convocazione di Di Gregorio in Nazionale...
"A dir la verità pensavo che arrivasse già a marzo, cosa che non è successa. Detto questo, c'è tempo: gli incontri importanti con la Nazionale arriveranno tra Europeo e Mondiale, le convocazioni sono sempre aperte. Ovvio che solo la possibilità di fare un ritiro a Coverciano per un giocatore è un grande punto di arrivo, tutti sognano la Nazionale, ma è una cosa che la si vive in maniera molto tranquilla. Il percorso iniziato da Michele sta portando grandi risultati, andare a giocare in tutte le stagioni a prescindere dalla categoria lo ha fatto diventare il giocatore che è oggi. Ieri nessuno avrebbe detto che fosse uno alla prima stagione in Serie A, sembrava un veterano per la tranquillità che dà tra i pali, per la gestione del pallone con i piedi, la sicurezza: è un giocatore con ancora ampi margini di miglioramento, lui lo sa perfettamente. Siamo contenti, io da tifosi interista un po' meno!".
A che punto siete con la trattativa per il rinnovo? Qualche altro club ha manifestato interesse?
"In questo momento non siamo a nessun punto, nel senso che mesi fa c'è stata una chiacchierata di intesa per capire le disponibilità di entrambe le parti a rinnovare. Il dottor Galliani ha fatto capire che voleva prima arrivare alla salvezza matematica, poi da lì iniziare a impostare il lavoro per la prossima stagione. Noi abbiamo altri 2 anni di contratto, non siamo a scadenza e non abbiamo nessun tipo di pressione. Altre squadre ci possono essere, ma il concetto è che essendo un ruolo molto delicato il portiere non deve per forza cambiare ogni anno. Ovvio che se ci saranno delle chiamate che porteranno quel tipo di entusiasmo e la proprietà darà disponibilità a un trasferimento allora a quel punto si valuterà. A oggi è molto prematuro, non ho tutta questa necessità di cambiare squadra".
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