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"E' assolutamente un chiodo fisso. Quando faccio Sanremo riesco a gestire l'ansia, quando gioca l'Inter no. E' incredibile, ma è così. Faccio il conto alla rovescia, aspetto questo sabato comunque anche con felicità. Voglio godermi il fatto di essere in finale di Champions League. Scriveranno sulla Coppa il nome della squadra che avrà vinto, ma da interista mi sento di dovermi godere anche il momento perché non è da tutti arrivare all'ultimo atto della Champions. Sarebbe ovviamente un sogno se l'Inter vincesse".
Quale potrebbe essere la colonna sonora della stagione dell'Inter?
"Mi viene da pensare subito alla canzone 'Due Vite' di Mengoni, perché è come se l'Inter avesse avuto due facce in questa stagione. Quella bella delle Coppe e quella decisamente meno bella in campionato, ma per fortuna con un finale di stagione ottimo. Quelle 12 sconfitte pesano, perché hanno condizionato la stagione di una squadra che avrebbe potuto giocarsela con il Napoli alla pari, senza nulla togliere agli azzurri. 'Due vite' perché sono sembrate quasi due Inter diverse".
E' davvero spacciata l'Inter?
"Assolutamente no. La forza del Manchester City è oggettiva, nessuno può avere dubbi da questo punto di vista. Partire sfavoriti può anche essere un vantaggio per l'Inter, tra l'altro in partita secca non esistono risultati ovvi e scontati. E' giusto dire che l'Inter dovrà disputare la partita perfetta se vuole avere la possibilità di batterli, ma allenatore e giocatore non partiranno sconfitti in partenza".
Rituale particolare? Dove la vedrai?
"Purtroppo non sarò a Istanbul. Lavorerò fino a sabato mattina anche per il Festival, poi al pomeriggio potrò tornare a casa a Milano e la vedrò con mia moglie e mio figlio. Rigorosamente in piedi, perché non riesco a star seduto quando gioca l'Inter. Soffrirò per il tempo che ci sarà da soffrire, sperando di restare sveglio tutta la notte, ma in senso positivo".
Il giocatore che più ti ha colpito quest'anno?
"Di tanti, devo dire. Quando una squadra arriva a certi traguardi, vuol dire che in diversi sono stati protagonisti. Da Lautaro, che si è caricato l'attacco sulle spalle, a Dzeko che ha fatto un'annata bellissima. Amo molto Calhanoglu, ma anche Mkhitaryan è tornato grande, oltre a Barella, miglior centrocampista. Lo stesso Acerbi, scommessa vinta di Inzaghi, o anche Darmian, diventato imprescindibile. Mi sono piaciuti Onana, Dimarco, ma tutti devo dire. Bravi davvero".
Tornato a disposizione anche Milan Skriniar, che in ogni caso chiuderà la sua avventura sabato. Dispiaciuto per come è finita?
"Mi è dispiaciuto per lui, si è perso grandi soddisfazioni. L'Inter va avanti con la grande intuizione di Inzaghi che ha messo Darmian, bravo a non far rimpiangere il compagno. Credo che se tornasse indietro, proverebbe a chiudere la sua avventura in maniera diversa. Si perde delle occasioni che non si sa se avrà modo di rivivere ancora. Glielo auguro, ma intanto sarà spettatore a Istanbul. Non conosco le situazioni tra lui e società, ma in questo momento ci ha rimesso più lui".
Non ti chiedo un pronostico...
"Assolutamente. Non lo faccio mai, anche perché non li azzecco mai. Sono sicuro sarà una partita combattuta, dico solamente questo. Di più non voglio (sorride, ndr)".
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