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ESCLUSIVA Bazzani: “CL, contava passare. Inter se la gioca ovunque. Lautaro? Il più forte in A”

L'ex attaccante biancoceleste presenta la sfida tra la Lazio e l'Inter dell'ex Inzaghi, in programma domenica sera all'Olimpico

Terminata la fase a gironi di Champions League, Lazio e Inter si rituffano sul campionato. biancocelesti e nerazzurri si sfideranno all'Olimpico domenica sera nel big match della 16ª giornata di Serie A.

Una gara delicata per entrambe le squadre, che vorranno riscattare i rispettivi passi falsi in Champions contro le spagnole Atletico Madrid e Real Sociedad.

Un match che riporterà all'Olimpico il grande ex Simone Inzaghi, prima calciatore e vincitore dello Scudetto e poi allenatore dei capitolini.

Proprio come il tecnico dell'Inter, Fabio Bazzani, ex calciatore e attualmente voce autorevole di DAZN, ha parlato in esclusiva ai microfoni di FCINTER1908 per analizzare la sfida in programma all'Olimpico.


Critiche per il secondo posto contro la Real Sociedad: cosa ne pensi?

“Quando hai la partita per poter arrivare primo e te la giochi in casa fai l’acquolina in bocca sicuramente. Però poi sappiamo che in Europa le squadre sono tutte dure da affrontare. Non è sempre detto che tutto venga in automatico. Credo che la priorità sia il passaggio del turno. Poi se riesci a completarla con una ciliegina sulla torta come il primo posto, soprattutto in un un’urna come quest’anno che vede tante prime, è meglio. Credo che ormai l’Inter sia in una fascia importante a livello europeo, lo ha dimostrato il percorso e la finale dell’anno scorso. Non sarà sicuramente decisiva la seconda fascia: se l’Inter arriva a posto quando ci saranno gli ottavi di finale se la può giocare tranquillamente, anche con le prime fortissime. Parlare di delusione è eccessivo. Poteva passare prima, non l’ha fatto. Ma non è che arriva depotenziata in un eventuale sorteggio perché è la finalista in carica e se l’è giocata addirittura col City. Quest’anno non ha perso certezze ma ne ha acquisite, sta facendo benissimo. Se arriverà agli ottavi con la condizione di adesso, se la gioca con chiunque”.

Ultimo big match del girone d’andata per l’Inter. Finora sono arrivati tutti successi e il pari contro la Juve: a Roma prova del nove?

“L’Inter quest’anno sta facendo un percorso in campionato con una continuità straordinaria e quindi difficile che sbagli l’approccio o che lasci qualcosa per strada, come può aver fatto nelle precedenti annate. Mi sembra un’Inter cresciuta tantissimo. La Lazio è potenzialmente una big del campionato, ma quest’anno è in grande difficoltà. Fa fatica a segnare, non è più solida come prima in virtù di assenze in difesa. Credo che l’Inter non inciamperà. Poi le partite sono anche figlie di episodi, ma sotto l'aspetto della prestazione credo che a Roma farà una grande partita perché mai come quest’anno mi sembra di percepire la voglia di arrivare feroce all’obiettivo dello scudetto. L’unico pareggio è arrivato a Torino con la Juve in una gara in cui per l’Inter era importante non perdere oltre che vincere. Con la Lazio vedo l’Inter abbastanza favorita”.

L’anno scorso 12 sconfitte in campionato, quest’anno una in 15 giornate. Cos’è cambiato quest’anno?

“La finale di Champions ha portato all’Inter un grado di autostima e consapevolezza che mentalmente porta i nerazzurri ad essere più forti degli avversari già al fischio d’inizio. L’Inter si sente forte per quello che ha fatto l’anno scorso, per il percorso e come ha giocato la finale. Quando va in campo quest’anno ha una sicurezza assoluta di poter far gol in qualsiasi momento, di poter dominare l’avversario e poter scandire i ritmi della partita. In poche parole ha tante più certezze dentro di sé. Gli dà un grande vantaggio nel giocare le partite, non sbagliarle e nel giocare bene, perché l’Inter sta ottenendo risultati giocando un buonissimo calcio. Non fa gol e poi non lo prende, ma mette in campo un ottimo gioco. La differenza mi sembra sia quella. L’anno scorso ha perso dei punti per strada. È chiaro che il percorso Champions l’ha ingolosita molto e quindi le ha fatto perdere qualche punto in campionato, cosa che è successa anche al Milan. Quest’anno l’obiettivo primario è la seconda stella, si vede e si sente, e in campionato sta sbagliando praticamente niente. Ha una consapevolezza e forza mentale da gestire il doppio impegno. Rispetto all’anno scorso l’Inter mi sembra più consapevole e più matura”.

All’Olimpico la sfida nella sfida è tra Lautaro e Immobile: che pensi del momento dei due?

“Lautaro è il centravanti più forte e decisivo della Serie A in questo momento. Inutile girarci intorno. Oltre alle qualità tecniche e fisiche che ha - perché è anche uno stakanovista, ne gioca tantissime, viaggia, torna ed è pronto - c’è un grande senso d’appartenenza che si percepisce nell’Inter nei confronti del suo capitano. Si sente il leader ed il trascinatore. Abbinate alla qualità straordinaria che ha, fanno di lui l’attaccante più forte e il valore aggiunto di un’Inter che gioca un ottimo calcio. Dall’altra parte c’è un Immobile che ha avuto diversi problemi fisici che gli hanno tolto diversi continuità e condizione. Sta giocando in una Lazio che non riesce a proporre quello che proponeva l’anno scorso. Sono due situazioni opposte. È chiaro che Immobile rimane un centravanti di assoluto livello per quello che è stato capace di fare e per quello che ha fatto. Ha il senso del gol addosso. Per la Lazio può essere ancora importante. Deve ritrovare condizione e continuità, ma soprattutto la squadra deve metterlo nelle migliori condizioni per essere pericoloso. Lautaro viene supportato da una squadra che gioca a memoria e un ottimo calcio, e che crea tante situazioni per gli attaccanti. Sono in due situazioni opposte per condizioni e momento delle squadre”.

Quale atteggiamento ti aspetti da parte delle due squadre?

“Sono due squadre guidate da allenatori che vogliono fare la partita. Conosciamo bene Sarri, il calcio che gli piace praticare e in cui crede. Poi è chiaro che deve avere degli interpreti di una certa maniera, che lo capiscano e riescano a metterlo in pratica. Quest’anno sta facendo più fatica. Ha perso la forza dell’anno scorso che era la solidità difensiva. La partenza di Milinkovic non è ancora stata colmata, anche se Guendouzi sta facendo bene. La proposta di Sarri è sempre quella di provare a imporre il nuovo calcio e cercare di imporre una pressione alta e una linea alta. Di là c’è un altro allenatore che con un sistema di gioco diverso rispetto a quello di Sarri sta giocando un ottimo calcio, moderno. Un 3-5-2 flessibile, con continue rotazione, dunque non schematico, che mette in condizione i giocatori di rendere al massimo. Tutti i singoli ne stanno beneficiando. Mi aspetto sicuramente che entrambi vogliano fare la partita. In questo momento mi sembra che l’Inter abbia una condizione migliore sotto tutti gli aspetti, ma è anche una squadra brava ad accettare i momenti della partita dove la palla ce l’hanno gli avversari perché sa difendersi bene e poi avere campo con i suoi giocatori come Thuram e Lautaro. L’Inter può accettare il palleggio della Lazio perché sa difendersi molto bene bassa e ripartire. La forza dell’Inter è proprio questo: Inzaghi è riuscito a fargli capire come leggere i momenti della partita. Non ha bisogno di fare solo una cosa me è una squadra molto evoluta in tutte le fasi”.


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