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ESCLUSIVA Bellinazzo: “Futuro Inter, le opzioni che ha Zhang. Il nuovo main sponsor…”

Marco Macca

Le voci su una cessione della società da parte di Zhang si sono moltiplicate. Crede che sia quella la traccia da seguire? O dobbiamo ritenere più probabile l’ingresso di un partner che possa aiutare Suning nella gestione del club?

Anche qui: ragioniamo su un club italiano importante come l'Inter, ma non ci accorgiamo del fatto che in gioco ci siano dinamiche molto più ampie. Quando, tra il 2015 e il 2017, Xi Jinping e la Cina hanno deciso di investire nel calcio, l'Inter è stata il fiore all'occhiello di questi investimenti. Suning ha immesso nel club più di 700 milioni, riportandolo ai vertici del calcio italiano. Quando però la Cina ha deciso per una svolta sugli investimenti mirati più al campo nazionale, l'Inter ne ha risentito. Ora, siamo in una nuova fase: quello di Xi Jinping non è stato un arretramento assoluto. La Cina ha appena ospitato le Olimpiadi invernali. Non è da escludere a priori un nuovo cambiamento di rotta. Il futuro dell'Inter, dunque, si giocherà anche in ambito geopolitico. Zhang ha avuto le sue difficoltà, ma non avrebbe problemi nel continuare a finanziare il club. In caso di cessione, però, sarei più propenso a pensare a una cessione del pacchetto di maggioranza, rispetto a ipotesi di cessioni minoritarie. Anche qui c'è un discorso politico da fare: Suning cederebbe l'Inter a una corporation americana nonostante i freddi rapporti tra USA e Cina? O magari favorire gli interessi di partner mediorientali, più vicini alle politiche cinesi?

Come limite temporale per le decisioni da prendere c'è il 2024, anno in cui scadranno i termini per la restituzione della somma dovuta a Oaktree. Ma Zhang sta anche provando a cercare sul mercato un partner che possa aiutare Suning negli investimenti e ridurre l'indebitamento del club, il vero problema dell'Inter. Quelle di Zhang durante l'assemblea degli azionisti non erano dichiarazioni di facciata o propaganda, ma rispecchiano un clima più sereno in Cina e la volontà della famiglia Zhang di restare al timone dell'Inter.

In questi giorni, Il Sole 24 Ore ha parlato di un tentativo di Zhang di rinegoziare il prestito elargito da Oaktree, in scadenza nel 2024. E' uno scenario realistico? Quante possibilità di sono che ciò avvenga davvero?

Possibilità ce ne sono, ma il problema per il momento è il rialzo dei tassi d'interesse, che non sembra una tendenza temporanea, viste le dinamiche inflazionistiche. Se vai a rinegoziare un prestito, difficilmente riusciresti a rifinanziarlo a un tasso d'interesse più favorevole rispetto a quello attuale. Questa è l'incognita dietro le difficoltà rispetto a un'ipotesi di rinegoziazione, che poi è il piano A di Zhang. Ma lo sarebbe di ogni proprietà: nessuno vuole trattare una cessione con un timing prefissato che agevola il compratore. Avere più tempo vuol dire avere anche maggiori spazi di manovra. Le difficoltà della congiuntura finanziaria, però, sono innegabili. C'è ancora tempo, ma il piano A di Zhang resta quello di una rinegoziazione del prestito con la ricerca di un partner. C'è anche da dire, però, un'altra cosa importante.

Prego.

Difficilmente qualcuno mette dei soldi per far comandare altri. Nel calcio è un ragionamento plausibile. Anche se gli scenari, da questo punto di vista, stanno un po' cambiando. Dopo la pandemia, come racconto nel libro, le varie leghe americane hanno aperto alla possibilità che dei fondi possano avere delle partecipazioni nelle franchigie. Ma sono partecipazioni esclusivamente minoritarie. Eppure, di fronte a questa ipotesi, tanti fondi stanno acquistando dei pacchetti nelle varie società. Questo perché quelle franchigie vedranno nei prossimi anni un incremento di fatturato e valore. Tutti i report indicano una tendenza analoga nel calcio europeo. Ecco perché gli americani stanno comprando tanto in Europa. C'è la possibilità concreta che questo avvenga anche per i club di calcio. Ecco perché non è del tutto bizzarro pensare che si possa trovare un fondo disposto ad acquistare una quota di minoranza.

Quel che è certo, è che l'Inter non può continuare a lungo con la politica dell'autofinanziamento...

Non c'è dubbio. Per lo sviluppo portentoso che ha avuto il calcio prima della pandemia e che riavrà in futuro, è evidente che servano investimenti per creare le condizioni che consentano a un club del livello dell'Inter di incrementare in maniera strutturale i propri ricavi. Servono altri 150 milioni circa per arrivare stabilmente a 500 milioni di euro di ricavi per restare nell'elite europea. E' un discorso che passa inevitabilmente anche dallo stadio, ma lo sanno chiaramente anche Red Bird per il Milan e Suning per l'Inter, o eventuali compratori. Ma l'Inter ha il potenziale per realizzare questa crescita.

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