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Impegno fondamentale per l'Inter questa sera: al Meazza i nerazzurri ospitano la Lazio per giocarsi l'ultimo posto disponibile in semifinale di Coppa Italia. L'obiettivo sarà anche quello di far dimenticare le due deludenti prestazioni contro Sassuolo e Torino, in cui l'Inter non ha segnato e ha giocato al di sotto delle proprie potenzialità. Per commentare il momento della squadra di Spalletti, FCInter1908.it ha contattato in esclusiva il noto conduttore tv e tifoso Paolo Bonolis, che ha parlato così, anche in vista della sfida di stasera.
L’Inter viene da un periodo negativo dopo le prestazioni contro Sassuolo e Torino: cos’è che non va? Credi che le voci sul rinnovo di Icardi, sulla scontentezza di Perisic abbiano influito?
"Può darsi che sia questa una delle tante variabili: sicuramente l'Inter in questo periodo non gioca bene e non realizza come potrebbe e subisce in maniera banale. Il Torino non è che abbia fatto una grande partita, ha trovato un gol casuale, per il resto non è successo niente di trascendentale; noi nei primi 20 minuti abbiamo tirato 3-4 volte in porta, poi non so che è successo. L'Inter va in difficoltà quando le squadre si chiudono. Mancano due giocatori che in ogni squadra sono fondamentali: un regista pure per utilizzare Brozovic come interditore e un giocatore di fantasia offensivo. Questo non ti permette nelle partite chiuse di avere una giocata imprevedibile: l'Inter è monocorde, lavora con la forza fisica, con la resistenza, ma non c'è quel guizzo che ti fa scavallare la muraglia avversaria. L'anno scorso avevamo Rafinha, alcune partite le abbiamo risolte con una giocata, con quello che serve per avere un'opzione in più nel gioco offensivo".
Giusta secondo te la linea dura di Marotta e club sui vari scontenti?
"Ovvio, parliamo di professionisti che vogliono contratti lunghi per garantirsi il futuro a meno che ad un certo punto si stufano: questi sono capricci. Se l'Inter capisce che il giocatore ha altre ambizioni, può assecondarlo, però non può farlo a suo detrimento economico e di rosa. A Perisic è stato detto di portare il necessario per coprire la sua mancanza: o abbiamo tutti e due un vantaggio, oppure non parti. Io posso capire quello che si dice di Candreva, che gioca poco: è in una fase di epilogo di carriera, magari vuole avere altre esperienze. Perisic giocava sempre titolare, il fatto che si sia stufato è un problema suo. E' troppo facile così l'esistenza".
Come gestiresti i casi Perisic, Miranda e Candreva, considerando che resteranno a Milano?
"Farei leva sulla loro professionalità oppure ponendosi di fronte a soluzioni limite: non vuoi giocare, va bene, ma non ti pago. Le dinamiche sono anche figlie di tante altre cose, l'importante è parlarsi e far leva su quello che pretendono di essere, ovvero dei professionisti".
Questo Icardi più partecipe alla manovra e meno goleador ti convince?
"Icardi sta giocando bene. Riesci però ad essere killer se il pallone arriva velocemente nell'area di rigore. Se il pallone ci mette tre quarti d'ora ad arrivare in area, qualunque centravanti va in difficoltà: perché se De Vrij la passa a Skriniar, Skriniar la passa a Brozovic e così via, dopo 7-8 passaggi è chiaro che la difesa avversaria si rimette a posto. Dipende tutto dalla velocità in cui fai quei 7-8 passaggi. Poi tendenzialmente lui in attacco gioca da solo, quindi ha anche due centrali a marcarlo".
Questa sera l’Inter ha una grande occasione, considerata l’eliminazione della Juventus in Coppa Italia.
"Peraltro è anche una Coppa corta, è un'ottima occasione. La Lazio è una squadra rognosa, però andare in semifinale vorrebbe dire che te la puoi giocare. Speriamo che giochino bene, sono anche curioso di vedere Cedric, considerando che sugli esterni abbiamo bisogno di un po' di qualità, perché vedere Dalbert che contro il Torino sbaglia 4 cross su 4 è demoralizzante. Se giochi a cinque non basta soltanto che l'esterno sappia difendere".
A fine anno confermeresti Spalletti in caso di terzo posto e conquista di un trofeo?
"Luciano è un ottimo allenatore. Io lo confermerei a prescindere, il tecnico non deve essere solamente legato ai risultati, altrimenti quello che si qualifica per la Champions viene sempre confermato. Io non so cosa ci sia nella testa dei dirigenti, il rapporto con loro mi sembra buono, però ci sono anche altre dinamiche, come ad esempio la relazione con lo spogliatoio e con la squadra: chiaro che se ci fosse uno scollamento generale oppure l'Inter fosse ottava in campionato, vorrebbe dire che le cose non vanno bene. L'Inter è terza, c'è ancora metà del campionato, c'è la Coppa Italia e c'è l'Europa League: vediamo cosa succede".
La Juventus è stata eliminata dalla Coppa Italia: il Triplete, anche quest'anno, resta "esclusiva" dell'Inter.
"Eh, che dire... sono contento".
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