Accade spesso, l'Inter incontra una squadra che fa le barricate e va in difficoltà. Sistematicamente. È successo due volte in Champions con lo Shakhtar Donetsk ed è successo recentemente con Sampdoria e Udinese. "Evidentemente c'è qualcosa di impalpabile e di palpabile che non riusciamo a superare. Credo che all'Inter, che tutto sommato gioca molto bene, non può mancare alcun tassello", dice Paolo Bonolis ai microfoni di FcInter1908. Difficile individuare il problema o i problemi, ma non c'è dubbio che questa squadra in mezzo al campo pecchi di qualità. "Ieri alcuni giocatori, per quanto si siano impegnati, mi sono sembrati preoccupati per qualcosa o forse non era la giornata giusta. Conte ha sottolineato come ci sia maggior necessità di qualità nell'ultimo passaggio che poi effettivamente è quello che all'Inter continua a mancare. È mancato per il lungo infortunio di Sensi, ed è mancato per l'impalpabile costanza di Eriksen. Questi sono i due giocatori con cui l'Inter aveva cercato di dare una maggiore qualità e concretezza. Purtroppo non ci sono ancora e questo a noi manca", dice il conduttore.
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ESCLUSIVA Bonolis: “Suning? Deve obbedire al governo. Cordata? Mi hanno chiamato ma…”
FCInter1908.it ha intervistato in esclusiva il conduttore il giorno dopo il pareggio di Udine: "Magari a Maresca sta sulle balle l'Inter"
Problema di qualità e mentalità
"Problema di caratteristiche dei giocatori, non si può chiedere l'ultimo passaggio a giocatori che invece fanno della corsa, dell'irruenza, della potenza, la loro prerogativa. Altri giocatori magari hanno meno irruenza, meno potenza, forse meno corsa, ma hanno più precisione, più mira, capacità di vedere traiettorie che per altri sono più complicate".
"Se gli arbitri, che sono essere umani, hanno dei conflitti interiori con determinate società, non credo che si stia parlando di una impossibilità o astrazione. Magari a Maresca l'Inter gli sta un po' sulle balle. Evidentemente Arslan e Samir potevano essere sanzionati prima e magari avrebbero giocato in 10. Il recupero è stato abbastanza insignificante rispetto alla evidente volontà dell'Udinese di perdere tempo. Credo che sia anche nella disponibilità delle società dire che alcune persone sono meno gradite di altre, niente di male. Come può apparire palese che alcune squadre sono meno gradite di altre a determinati arbitri. Non sto parlando di malafede, ma di pura umanità".
Ma in questi giorni i tifosi pensano soprattutto a quello che sta succedendo fuori dal campo. Inutile negare i problemi finanziari che sta affrontando il club
"Il discorso è talmente complesso in cui entrano in gioco non solamente i desiderata del tifoso, ma anche delle necessità economiche complesse che non sono più riconducibili ad un unica traiettoria nazionale. Fondamentalmente il tifoso e il proprietario di una società vogliono la stessa cosa, cercare di vincere. Bisogna vedere quali sono le difficoltà, le situazioni familiari, economiche di una azienda, qui addirittura governative e politiche, è tutto molto complicato. Sono convinto che faranno bene, faranno ciò che giusto fare e ciò che possono fare".
"Suning è pronta a cedere l’Inter, se l’aspettava?
"Non me l'aspettavo perché la forza finanziaria di Suning è gigantesca. Però se poi la politica cinese impone ad aziende di non potersi muovere in un altro modo, lì c'è poco da fare. Sono cinesi e come tali devono rispondere al governo cinese".
"Sì. È un'idea che era balenata nella testa di alcuni. Mi hanno chiamato, hanno provato a ragionare su cosa si sarebbe potuto fare, ma poi non li ho più sentiti. Non ho idea a che punto sia il tutto, quale fattibilità ci sia e chi sia coinvolto".
Terminato il girone di andata. Chi l'ha sorpresa in positivo e in negativo
"In positivo mi ha sorpreso Hakimi e il suo rendimento. Mi ha sorpreso tantissimo Barella per come è riuscito a crescere, mi ha sorpreso Bastoni. Mi ha sorpreso questa rinascita di Brozovic che non so perché era stato vessato da critiche. Per me è un giocatore molto importante, non solamente perché è il metronomo, ma perché percorre una quantità di chilometri a partita che è impressionante. Poi ha una sua natura, certe volte scostante ed eccessivamente incazzoso, ma sono cose secondarie".
"Mi delude molto Vidal perché io personalmente, con tutto il rispetto per l'uomo e il giocatore, continuo a pensare che l'esperienza ha un valore indubbio nel calcio. Ma al contempo per un giocatore che ha fatto la sua storia calcistica fantastica, costruita sulla potenza, sul dinamismo, sull'atletismo, la biologia a tutto questo ti condanna. Chi ha costruito il suo successo sulla prepotenza fisica e sul dinamismo, a una certa età... Mentalmente continua a voler fare quelle cose, fisicamente non ce la fa. Quindi diventa parzialmente inutile e soprattutto dannoso. Interviene mentalmente come sarebbe intervenuto a 25 anni, ma arriva con mezzo secondo di ritardo e diventa sistematicamente o palla persa o fallo. Ho la sensazione che come giocatore possa portare entusiasmo nello spogliatoio ed essere utile in alcuni frangenti".
Ed Eriksen? Spera possa scoccare la scintilla?
"La scintilla la speri sempre. Mi sembra che abbia un'attitudine che non è da Conte. Ha un dinamismo che è inadeguato, non gli vedo mai recuperare un pallone, non gli vedo mai fare una corsa aggressiva. In una squadra molto dinamica risulta una nota stonata, fuori luogo. Sta lì come a dire "quando finisce sta storia?". In realtà può essere semplicemente un innesto sbagliato in un ecosistema che è quello di una squadra dove il pezzo non combacia con gli altri. Poi magari le cose cambiano e allora ci siamo sbagliati tutti. Mi ricordo il primo anno di Platini alla Juve e fu grottesco, quindi non lo so. Finora dell'Eriksen che si paventava non vi è traccia".
Corsa scudetto
"La Juve è la Juve, ha una rosa importante così come il Milan, l'Atalanta non è più una novità, l'Inter c'è. La Roma superati i problemi che dovrà superare, la Lazio con una rosa un po' risicata, sono tutte squadre che possono tentare l'impresa. Saremo lì a fare gomitate con gli uni e con gli altri e vediamo cosa viene fuori".
"L'unica cosa che sinceramente mi ha stupito di questo periodo, è stata la quantità inaudita, almeno storicamente non che siano sbagliati, di calci di rigore che sono stati dati al Milan. Questo non deve togliere valore al Milan, ma sicuramente è un bonus non indifferente per i risultati ottenuti, anche perché credo che l'80% dei rigori assegnati siano occorsi per sbloccare il risultato o per riacciuffarlo. No che non ci fossero, però una certa serenità nella buona disponibilità nel concederli deve esserci stata per forza perché sono veramente tanti".
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