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ESCLUSIVA Carrizo: “Gabigol e De Boer, i perché dei flop. Icardi? Mai problemi ma quando esce…”

Intervistato da FCINTER1908, l'ex portiere dell'Inter ha parlato della situazione di emergenza, ma anche di Icardi, Gabigol e Handanovic

Andrea Della Sala

FCINTER1908 ha intervistato in esclusiva l'ex portiere dell'Inter Juan Pablo Carrizo. Il portiere argentino ha parlato del suo periodo in nerazzurro, dei suoi progetti futuri, ma anche dei compagni Handanovic, Gabigol e Icardi.

Come stai? Come stai vivendo questo momento di emergenza? Com’è la situazione in Messico?

"Sto bene grazie, sono in casa in Messico. In questo momento siamo nella fase 3 quella con più contagio, quindi stiamo adottando le misure di sicurezza".

La tua Inter era alla fine di un grande ciclo e provava a ricostruire. Hai l’impressione che questa Inter sia arrivata alla fine di questo processo e che possa finalmente tornare alla vittoria?

"Vedevo una grandissima Inter fino a quando hanno sospeso tutto per questo virus. Sta dimostrando di essere una squadra matura e mi sembra che i ragazzi abbiano un desiderio molto forte e questo si vede sul campo. Speriamo che riescano ad arrivare alla vittoria, sarebbe per loro una grande ricompensa per il loro sforzo".

Hai avuto modo di conoscere e vedere coi tuoi occhi il processo di ascesa di Handanovic all’Inter, ora diventato anche capitano. Te lo aspettavi? Che portiere e che figura è Samir nello spogliatoio?

"Per me Samir rimarrà uno dei portieri più forti con cui ho avuto la fortuna di allenarmi. Ha tanta personalità e questo è che più mi piace da lui. Le sue parole sono le prestazioni sul campo".

Il tuo periodo all’Inter è stato parecchio complicato per risultati e per cambi di allenatori. Puoi dirci qualcosa su de Boer? Lui non perde occasione per criticare l’Inter. Cosa non ha funzionato? Idee troppo innovative o approccio sbagliato?

"È vero sono stati anni di cambiamenti e quello a volte porta confusione da tutti punto di vista . Io penso che quando decidi di accettare una sfida così importante come allenare l'Inter, devi sapere che a volte le cose possono non andare nel verso giusto o come te lo immaginavi...".

Hai giocato con Lazio e Inter che ora si giocano le prime posizioni. In caso di ripresa, pensi che una delle due riesca a strappare il titolo alla Juve?

"Sia la Lazio che l'Inter sono in grado di lottare per lo scudetto. Adesso bisogna capire cosa succederà dopo questa situazione. Chi riuscirà a trovare subito i meccanismi di gioco, secondo me può avere un grosso vantaggio per quello che resta del campionato".

Da argentino che idea ti sei fatto della vicenda Icardi? Che capitano era?  A fine stagione che consiglio daresti a Mauro?

"Con Mauro finché c’ero io all'Inter non ci sono mai stati problemi. Purtroppo quando esce fuori quello che succede nello spogliatoio, questo porta dei problemi".

Nella tua ultima stagione all’Inter, hai conosciuto Gabigol. Cosa non ha funzionato con lui? Perché in Italia non è riuscito a imporsi mentre in Brasile segna a raffica?

"Gabigol era un ragazzo giovanissimo e aveva magari un'idea di calcio sudamericana. In Italia devi essere bravo a giocare ma soprattutto devi avere una capacità di capire tatticamente dove sei di aiuto per la tua squadra. E gli allenatori quando perdono palla vogliono che tutti siano coinvolti per cercare di recuperarla subito. Per fare questo serve tempo. L'anno scorso ha fatto una Libertadores pazzesca e ha dimostrato il suo valore".

Quale può essere l’erede di Handanovic? Un altro argentino, Musso, sembra essere nel mirino dell’Inter. Lo conosci?

"Quello che è vero che prima o poi per tutti noi calciatori arriva il momento di lasciare. Vedo tantissima voglia di continuare a giocare in Samir e soprattutto lui è di  un livello superlativo. Non ci penserei ora. Musso è un ragazzo che sta da parecchio tempo in Italia, conosce bene il calcio e le sue prestazione fanno sì che una squadra come l'Inter pensi a lui per il futuro".

Progetti per il futuro? Tornerai in Italia?

"Fino a dicembre 2019 ho giocato in Sudamerica perché volevo sentire le emozioni di tornare a giocare la Libertadores. La squadra che mi a dato questa opportunità è il Cerro Porteno in Paraguay, ma la mia famiglia non si trovava bene e ho deciso di finire il contratto e tornare in Messico. Per il futuro ho ancora voglia di continuare a giocare per qualche anno ancora, ma nel frattempo ho cominciato a fare il corso allenatore e così andrò avanti cercando sempre di imparare. Vorrei rimanere sempre legato al calcio che é la mia passione!".

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