Terza giornata di campionato: l'Inter di Simone Inzaghi, a punteggio pieno dopo le vittorie contro Lecce e Spezia nelle prime due gare, affronta all'Olimpico di Roma la Lazio di Maurizio Sarri. Cesar Aparecido Rodrigues, ex esterno sinistro brasiliano e doppio ex di giornata, racconta le sue sensazioni in esclusiva ai microfoni di Fcinter1908.
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ESCLUSIVA Cesar: “Acerbi non da Inter. Con Lukaku favorita per lo scudetto. Inzaghi…”
Questa sera si affrontano due delle tue ex squadre, Lazio e Inter: che partita ti aspetti?
Mi aspetto una partita molto bella. La Lazio non si muoveva così sul mercato da tempo, nell'era Lotito non si erano mai visti tanti cambiamenti in una sola sessione e c'è ancora da fare. Nell'Inter è tornato Lukaku. Partite così sarebbe meglio vederle più avanti nel corso della stagione, con ritmi diversi, con squadre già assemblate, sarebbe ancora più bello, ma Lazio-Inter è sempre una grande partita. Spero di vedere un gran calcio. Per la Lazio sarà difficile, ancora non è al meglio; l'Inter, anche se ha faticato nella prima partita e non sta ancora benissimo fisicamente, ha una forza in più.
Sulla panchina dell'Inter siede Simone Inzaghi, tuo ex compagno di squadra ai tempi della Lazio: ti aspettavi che potesse diventare un allenatore di questo livello?
Simone, oltre che mio compagno di squadra, è stato anche mio collega nel settore giovanile della Lazio. Ha un modo di fare, a livello di gestione del gruppo, eccezionale, mi ricordo benissimo. Ha dimostrato le sue capacità, con la Lazio ha fatto delle cose che nessuno si aspettava, considerando il materiale umano che aveva a disposizione. Con l'Inter non è riuscito a vincere il campionato, mi spiace tanto, era lì a giocarsela, però succede, ha comunque vinto due trofei. È un allenatore ormai esperto, penso che farà tanto bene quest'anno con l'Inter, anche se altre squadre si sono rinforzate tantissimo. Ribadisco un altro concetto su Simone: il suo staff. Nessuno fa tutto da solo, ha un gruppo che lo sostiene, cresciuto con lui nel settore giovanile e portato avanti nel tempo, sono molto affiatati e questa è una cosa positiva per un allenatore.
L'Inter è partita con due vittorie in altrettante giornate: la consideri tra le favorite per lo scudetto?
Per me l'Inter è la favorita. Già lo scorso anno era forte, quest'anno con il ritorno di Lukaku è migliorata ancora: con lui si vinceranno anche le partite più "sporche". L'Inter ha tutte le carte in regola per conquistare lo scudetto.
Che ruolo può recitare invece la Lazio?
La Lazio non ha ancora un bel gioco, Sarri sta inserendo i nuovi acquisti: non è al massimo e si è visto anche contro il Torino. Se non sei concreto e non fai gol diventa tutto più difficile, speriamo che riesca a ritrovare la via della porta. Ancora non so dove potrà arrivare.
Da ex esterno sinistro, in casa Inter si parla tanto del dopo Perisic: Gosens non è ancora tornato ai livelli dell'Atalanta, Dimarco sta crescendo. Chi vedi meglio in quella posizione?
Io! (ride, ndr) L'esterno è un ruolo talmente difficile da interpretare, per me uno dei più completi: servono corsa, forza, resistenza, tecnica, capacità difensive e offensive. Se un attaccante perde palla c'è un altro reparto che corre per lui, il ruolo di esterno non è per tutti: serve un'abilità di sintonia con i compagni. Incontrare signori come Favalli, Maxwell, Pancaro, Zanetti mi ha aiutato tanto, ho imparato moltissimo. Gosens lo vedo un po' meglio, ma sostituire Perisic non è facile, è un giocatore favoloso: è andato al Bayern, Conte non lo voleva e ha vinto tutto, poi è tornato e ha convinto tutti.
Chi potrebbe fare come te e passare dalla Lazio all'Inter è Acerbi: pensi che possa essere il rinforzo giusto per Inzaghi?
Non credo. Stiamo parlando dell'Inter, parliamo di un altro livello, con tutto il rispetto per Acerbi che è un professionista esemplare, che ha dato tanto e avuto una carriera splendida. Ma se parliamo di Inter parliamo di altissimo livello, parliamo di altro: non credo che Acerbi sia un giocatore che possa rispondere alle esigenze dei nerazzurri.
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