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Professionisti esemplari come lui sono la fortuna di ogni allenatore. Sacrificano fino all'ultima goccia di sudore in allenamento e sono disposti ad accettare anche la più cocente esclusione senza alcun borbottio. A Julio Cruz è bastato, si fa per dire, farsi trovare pronto ogni volta che venisse chiamato in causa per entrare di diritto nella storia dell'Inter. Ha giocato meno di altri attaccanti gravitati in orbita nerazzurra, incidendo clamorosamente di più. E quel vizietto del gol contro la Juventus lo ha incastonato nel cuore dei tifosi nerazzurri. Abbiamo raggiunto in esclusiva El Jardinero per parlare di Inter a pochi giorni dall'importantissimo derby con il Milan.
Julio, Milano è tornata a dettare legge nel calcio come ai tuoi tempi.
“E' bellissimo vedere che Inter e Milan sono tornate ai vertici del calcio italiano. Come sempre, questa sarà una gara che metterà milioni di persone davanti alla tv. Peccato che non ci sarà il pubblico allo stadio, questo è un fattore che toglie del romanticismo alla sfida, ma sarà comunque una gara avvincente. L'Inter può vincere e spedire ancora più indietro i rossoneri".
Tra i tanti, quale derby ricordi con maggiore gioia?
"Sicuramente quello del 2-1 in rimonta con un mio gol. Fu quello del ritorno a San Siro di Ronaldo con la maglia del Milan. Ricordo perfettamente l'ansia della vigilia e quanto l'ambiente sentisse quella sfida. Moratti in settimana mi diceva che voleva vincere ad ogni costo e che io avrei dovuto segnare. Come ogni giocatore volevo essere in campo dall'inizio, ma mi feci trovare pronto ed entrai nella ripresa al posto di Crespo. Credo di aver segnato a tempo di record, dopo pochissimi secondi, prima di servire poi l'assist per il gol vittoria di Ibra. Ricordo anche un colpo di tacco di poco alto: i miei compagni mi dissero che in caso di gol sarebbe venuto giù lo stadio. Negli spogliatoi a fine partita c'era un'euforia unica: anche Moratti venne a festeggiare".
Un protagonista nerazzurro del prossimo derby.
"Queste sono partite fuori dal contesto. Possono essere decise da chiunque e alla fine l'importante non è chi segna, ma che la squadra vinca. Ci si aspetta tanto da Lukaku e Lautaro che contro la Lazio hanno fatto davvero bene, ma non mi sorprenderei se ci fosse un protagonista a sorpresa. Nella mia Inter c'erano giocatori come Stankovic e Cambiasso che non facevano tantissimi gol, ma in queste partite erano sempre i migliori e diverse volte hanno timbrato".
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