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Colonna dell'Inter Primavera delle ultime stagioni, capitano della squadra che l'anno scorso ha vinto tutto, uno dei simboli della gestione Vecchi: Manuel Lombardoni, al suo primo anno tra i professionisti, sta dimostrando tutte quelle qualità emerse nel settore giovanile nerazzurro con la maglia della Pro Patria, in Serie C. Intervistato da FcInter1908, il difensore bergamasco ha raccontato la sua prima esperienza tra i "grandi", senza dimenticare la squadra che lo formato e lanciato.
Ieri l'Inter ha ottenuto la quarta vittoria consecutiva e passato il turno in Europa League, nonostante le tensioni extra-campo dell'ultimo periodo: pensi che il periodo di flessione sia definitivamente alle spalle e che possa continuare a fare bene fino al termine della stagione?
Sicuramente nell'ultimo periodo l'Inter ha fatto un buon filotto di risultati, nonostante le varie vicende che ci sono intorno alla squadra e alla società. La squadra e i giocatori si sono dimostrati uniti e compatti in questo momento difficile, e hanno trovato la forza per riuscire a trovare quei risultati che erano venuti a mancare. Vedendo i risultati, ma soprattutto le prestazioni in campo, si può sperare che possa continuare a fare bene fino al termine della stagione.
Facciamo un passo indietro: la Primavera ha invece perso la Supercoppa ai rigori contro il Torino. Cosa ne pensi della prova dei ragazzi di Madonna?
Ho seguito la partita da casa, in tv: è stata una partita molto equilibrata, decisa soltanto ai rigori, e una volta arrivati a quel punto si sa che è una lotteria, questa volta è andata meglio al Torino. E' stata comunque una buona prestazione, è mancata solo la ciliegina per portare a casa un'altra coppa.
Negli ultimi due anni l'Inter Primavera ha vinto due scudetti: pensi che ci siano le possibilità per tentare il tris?
L'Inter ha avuto un inizio di stagione non dei migliori, ovviamente partire con un allenatore nuovo non è come iniziare con lo stesso tecnico. Dopo i primi mesi hanno iniziato probabilmente a capire quello che il nuovo allenatore chiedeva, e sono arrivate prestazioni e risultati, come si vede dalla risalita in campionato. Per lo Scudetto l'Inter è tra le candidate, insieme ad altre 3-4 squadre, poi ovviamente non sarà facile vincere, ma hanno tutte le potenzialità per farlo.
Quest'anno sei passato in prestito alla Pro Patria, in Serie C, per la tua prima esperienza tra i professionisti: sei ancora in contatto con qualche ex compagno di squadra? L'Inter segue costantemente i suoi giovani in giro per l'Italia, come fa sentire la sua vicinanza?
Con gli altri compagni sono sempre in contatto, sia perchè capita che giochiamo nello stesso girone e c'è stata l'opportunità di vedersi e affrontarsi, sia con quelli che sono rimasti in Primavera quest'anno. Per quanto riguarda l'Inter, già a inizio anno mi hanno dimostrato la loro vicinanza facendomi capire che erano un punto di riferimento in cui potevo sempre affidarmi.
Alla tua prima stagione tra i "grandi" sei già riuscito a guadagnarti un posto in squadra e a giocare con continuità: ti aspettavi un inizio così positivo?
E' stato un buon inizio di stagione. Le parole della società hanno pesato molto sulla mia decisione a inizio anno, sapevo che ci sarebbero state molte difficoltà, è un campionato nuovo, che non conoscevo, ma pian piano ho avuto la possibilità di crescere e di migliorare. Sicuramente è qualcosa di diverso dal campionato Primavera, ci sono differenze e difficoltà in più, che però possono solo far crescere un ragazzo.
Molti dei tuoi ex compagni stanno facendo bene anche al primo anno tra i professionisti, da Zaniolo a Pinamonti, passando per te, Emmers, Sala e Pissardo. Un'ulteriore testimonianza della bontà del lavoro del settore giovanile dell'Inter.
Una dimostrazione che non sono arrivati solo i risultati, ma anche la crescita dei ragazzi, che è la cosa più importante a livello giovanile. Non è mai facile imporsi, soprattutto al primo anno, non è facile trovare continuità di impiego. Per i ragazzi è importante trovare una società che ti dia la possibilità di valorizzarti e di metterti in mostra.
Il nome sulla bocca di tutti è quello di Zaniolo. Tu che l'hai visto da vicino per un anno, ti aspettavi una sua esplosione così immediata?
Sinceramente non mi aspettavo neanche io questa esplosione così repentina. Sicuramente durante l'anno in Primavera si era dimostrato come uno dei migliori, però pensare a un salto così grande e imporsi così velocemente in un ambiente e in un campionato così difficili non era aspettabile. Sta dimostrando partita dopo partita tutte le sue capacità.
Torniamo a te. La tua prima stagione tra i professionisti è coincisa con il caos della Serie C, tra campionati partiti in ritardo e squadre non in grado di terminare la stagione, culminate con la farsa di Cuneo-Pro Piacenza. Come vivi questa situazione?
Ho avuto la fortuna di ritrovarmi in una società seria, che non ci ha mai fatto mancare niente. Diversamente, tanti altri ragazzi sono stati sfortunati a capitare in realtà non altrettanto serie, e spero che in futuro vengano presi dei provvedimenti per far sì che già dall'inizio queste società non abbiano la possibilità di iniziare campionati che poi vengono falsati, basti pensare che ancora oggi ci sono tante squadre a cui mancano diverse partite perchè hanno iniziato dopo.
Che obiettivi hai per questo finale di stagione? E per il tuo futuro?
In questi ultimi mesi penso solo ad allenarmi e a migliorare il più possibile, cercheremo di guardare partita per partita e ottenere il massimo, poi vedremo a fine stagione cosa saremo stati in grado di fare. Nei prossimi anni voglio continuare a crescere e migliorare il più possibile, senza pormi un obiettivo.
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