José Morais è stato uno degli assistenti storici di José Mourinho ed entrò nel suo staff proprio dieci anni fa, l'estate prima del triplete, con l'allenatore di Setúbal che lo soprannominò "la mia bestia nera". Morais poi è stato al fianco di Mou negli anni di Madrid e nella sua seconda esperienza al Chelsea, anche se ha deciso di non seguirlo al Manchester United per dedicarsi nuovamente al lavoro di primo allenatore, che aveva già ricoperto prima di entrare nello staff di Mou in mezza Europa e non solo.
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ESCLUSIVA Morais: “Inter da scudetto con Conte. Lukaku sarà un successo. Del Triplete ricordo…”
Uno degli assistenti storici di Mourinho ha parlato con noi di Inter, Mou, Lukaku, Conte e Ronaldo
Il suo spirito avventuriero lo ha portato prima in Turchia e ora in Corea, dove allena il Jeonbuk FC ed è stato allenatore del Team K che un paio di settimane fa ha inchiodato la Juve su un 3-3, fra l'altro arrivato in rimonta negli ultimi minuti dopo la il Team K si era portato in vantaggio per 3-1, a dimostrazione che Morais si ricorda come affrontare le squadre europee e italiane.
Abbiamo scambiato qualche battuta con lui sull'Inter, l'Italia, Conte, Mourinho e Lukaku.
Tu hai fermato la Juve, anche se aveva molte assenze: come l'hai vista? Pensi che possa vincere la Champions quest'anno?
"Sì, avevano molte assenze contro il Team K ma penso che la Juve possa vincere la Champions, quando hai giocatori come Cristiano Ronaldo puoi sempre lottare per la Champions e vincerla".
Cosa pensi dell'Inter attuale e dell'arrivo di Conte? Dove possono arrivare con lui i Nerazzurri?
"Seguo sempre i risultati e le attività dell'Inter: Conte è un buon allenatore e ha successo e siccome sono anche interista spero che abbia successo perché l'Inter sia di nuovo campione. Penso che l'Inter possa vincere il campionato, lo penso sempre, e questo lo devono pensare tutti perché quest'ambizione fa parte del club".
Qual è il ricordo più bello che hai legato all'Inter e all'anno del triplete?
"Dell'anno del triplete ho molti ricordi: fu una stagione fantastica, ricordo in particolare la felicità di tutti dopo aver vinto la Champions e della presenza tranquillizzante ma allo stesso tempo carismatica del presidente Moratti. Quella dell'Inter è stata la mia esperienza migliore a livello professionale, abbiamo vinto la Champions League e fatto il triplete".
Torneresti un giorno ad allenare in Italia? Ti hanno cercato squadre italiane di recente?
Se un giorno avessi l'opportunità di tornare in Italia tornerei correndo. La passione dei tifosi e la cultura italiana sono incredibili, tornerò non appena avrò l'opportunità, finora dall'Italia non mi ha cercato nessuno.
Com'è allenare in Corea, quali sono le differenze principali che hai notato col calcio europeo?
"In Corea ci sono buoni giocatori e una mentalità molto professionale, lavorano duro. La cultura è ovviamente differente, come è differente il livello dall'Europa ma è un livello alto e molto competitivo. È un livello diverso ma comunque molto buono".
So che senti ancora Mourinho: dove pensi che andrà in futuro? Cosa hai imparato maggiormente da lui?
"Sì chiaramente sono sempre in contatto con José: è una persona straordinaria e per me è il miglior allenatore del mondo, ho imparato a vincere e ad essere campione con lui. In futuro allenerà in Europa e sarà sempre in grandi squadre e dove sarà lui ci sarà una grande squadra.
"Sono eternamente riconoscente a José per tutto quello che abbiamo vissuto insieme e per tutte le cose che ha cambiato nella mia vita: mi ha insegnato tanto e mi ha dato molti consigli".
Tu hai conosciuto Lukaku nell'estate del 2013 quando era molto giovane ed era ancora al Chelsea prima di trasferirsi in prestito al West Bromwich Albion: cosa pensi che possa dare all'Inter? Secondo te farà bene nel campionato italiano?
"Lukaku è un giocatore con una mentalità molto forte ed è un bomber. Credo che avrà molto successo all'Inter perché l'Inter è una famiglia e un ambiente così fa la differenza, lui fa tutto per la "famiglia".
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