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ESCLUSIVA Palmeri: “Investcorp-Inter, c’è segnale. Pista concreta. Troppe critiche a Inzaghi”

Quando sembra a un passo dal precipizio, Simone Inzaghi trova sempre il guizzo per risollevarsi.

Non si spiega minimamente la spietatezza nei giudizi su Simone Inzaghi, anche da parte degli interisti, che non gli perdonano il peccato originale di aver perso l'anno scorso lo scudetto contro il Milan. Finché non arriverà la vittoria di uno scudetto o di una Champions, non glielo perdoneranno mai. In realtà, era uno scudetto che si poteva perdere, l'Inter non era la prima favorita. Certo, lo ha praticamente consegnato dopo la sconfitta di Bologna, ma capita. Il Milan è stato più bravo. Ma Inzaghi ha vinto 3 trofei in meno di due anni, può arrivare anche a quattro. Ha tenuto il livello di eccellenza alto. E l'Inter non era a un punto così alto in Europa da 12 anni. L'ha resa credibile. E, soprattutto, tranne alcuni episodi, il gioco non è mai crollato. Gli interisti hanno visto per 30 anni che, quando le cose vanno male, la squadra si butta via, aspettando solo la giocata del singolo. Non è l'Inter di Simone Inzaghi. E gli interisti si stanno facendo del male, stanno creando il problema maggiore.

Ogni due secondi chiedono la testa di Simone Inzaghi, ma quando lui è arrivato gli hanno venduto Lukaku e Hakimi e gli hanno subito detto che il mercato, da lì in poi, sarebbe stato a zero. Acerbi, tanto criticato prima del suo arrivo, è il miglior difensore stagionale dell'Inter; Mkhitaryan con Inzaghi sta rendendo come non faceva da un quinquennio; Calhanoglu è alla miglior stagione in carriera; Dimarco lanciato. L'unica cosa che paga è aver perso quello scudetto. Ma gli interisti non capiscono che, mandando via Inzaghi e prendendo un allenatore non top, l'Inter rischia di ripiombare nell'anonimato fastidioso prima dell'era Spalletti. Ora sono gli interisti che devono dare qualcosa all'Inter. Non capisco come si possa chiedere il licenziamento di Inzaghi, qualora dovesse arrivare tra le prime quattro. L'Inter, forse, è in semifinale di Champions: sarebbe un traguardo pazzesco, non un qualcosa di dovuto.

Se non ci fosse la possibilità di arrivare a un Conte, dunque...

O vai a migliorare... Ma l'Inter non una situazione garantita a livello societario come Juventus, Milan e Napoli. All'Inter non sappiamo cosa potrà succedere da qui a un anno. Inzaghi va avanti con gente a fine contratto, gente avanti con l'età o ai margini delle precedenti squadre. Si guardando solo i suoi difetti, ma non tutto quello che sta facendo.

Al di là di questo, però, sembra evidente che in società ci siano varie correnti di pensiero attorno al futuro dell'Inter. A sensazione, qual è l'orientamento del club?

Secondo me stanno aspettando la fine della stagione, per capire come andrà a finire. Non è esatto dire che l'Inter vuole cambiare, secondo me in società ci sono due anime al momento: una che spinge per il cambiamento e una che invece vuole aspettare. Non sono minimamente convinto che Marotta sia tra coloro che spingono per il cambiamento, perché si rende ben conto di quanto sarebbe ben conto di quanto sarebbe complicata la situazione togliendo Inzaghi e non sapendo bene chi andare a mettere. Non dimentichiamo quanto lo stesso Marotta protesse Allegri alla Juventus, che poi gli portò scudetti in serie e due finali di Champions. Non ritengo dunque veritiere le ricostruzioni su Marotta deciso a cambiare.

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