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ESCLUSIVA Pasculli: “Conte esige regole, chi fa il capo è fuori. Non vedo male solo Icardi e Nainggolan”

L'ex bomber argentino ha parlato con Fcinter1908 di Conte, Icardi, Lautaro e altri argentini "italiani"

Francesca Ceciarini

Pedro Pablo Pasculli è stato un idolo del Lecce di fine anni '80/ inizio '90, uno dei simboli della Serie A al suo apice, quando campioni del mondo come lui - che ha trionfato a Messico'86 con Maradona, segnando anche il gol decisivo degli ottavi di finale contro l'Uruguay- giocavano in squadre di provincia che lottavano per salvarsi, questo per fare capire che tasso tecnico avesse il campionato italiano all'epoca.

Pedro ha visto esplodere Antonio Conte quando era un giovane centrocampista che tentava di emergere nelle fila giallorosse: ovviamente il talento dell'attuale mister interista non tardò a farsi notare e dopo un paio di anni era già a Torino a vestire la maglia della Juve.

Pasculli comunque, anche dopo essersi ritirato dal calcio giocato a fine anni '90, è rimasto in Italia con la sua famiglia leccese e negli ultimi anni ha allenato molto all'estero e nelle serie minori, quindi continua a seguire il calcio italiano - e internazionale- nonché la sua amata Argentina, ma continua a mantenere i contatti anche con Conte, che ogni tanto vede in terra salentina: Fcinter1908 lo ha intervistato e gli ha chiesto quindi dei pareri sul nuovo allenatore nerazzurro e su alcuni suoi connazionali illustri, fra cui Mauro Icardi.

CONTE -"Vedo molto bene Conte all'Inter perché ha le idee chiare e molto carattere. Ai nerazzurri serve un allenatore con personalità, carattere, che si faccia sentire, uno con gli attributi. C'è bisogno di mettere in chiaro certe situazioni, specie nello spogliatoio, perché mi pare che certi giocatori stiano comandando un po' troppo o abbiano comandato un po' troppo, tipo Icardi.

RISPETTO -"Antonio lo conosco abbastanza bene ed è uno che non sopporta la mancanza di rispetto in genere: non sopporta che ciò succeda fra i giocatori, ma anche che i giocatori manchino di rispetto al mister, allo staff, a chiunque lavori nella società. Pretende serietà e professionalità da tutti quanti quindi non credo proprio che Icardi e Nainggolan possano essere reinseriti nel progetto e, secondo me, potrebbe avere qualche problema con Perisic perché mi ha sempre dato l'impressione che è uno che vuole un po' comandare.

 Pedro Pasculli - secondo da sinistra accosciato col pallone - con Conte - terzo da sinistra in piedi - quando giocavano insieme nel Lecce, negli 11 si riconosce anche l'ex interista Moriero

Secondo Pasculli l'Inter dovrà valutare bene le proprie mosse sul mercato, perché sostituire uno come Icardi sul campo non è facile:

LUKAKU/ DZEKO -"Mettere fuori dal progetto Icardi è una responsabilità non da poco, perché lui è uno che ti garantisce 20 gol a campionato e tu devi prendere un giocatore che ti dà lo stesso apporto. Lukaku è forte e ha numeri simili ma non sai come può essere il suo approccio al campionato italiano, Dzeko pure è valido ma ha 34 anni. Bisogna pensare anche al futuro. Contro la Juve si è visto che l'Inter è una squadra organizzata e ha giocato pure bene, ma si è notato anche che davanti manca qualcosa, non c'è peso, per questo servono almeno un paio di buoni attaccanti".

LUKAKU/ CONTE -"Lukaku potrebbe metterci un po' ad adattarsi anche se è un giocatore molto tosto perché fisicamente è possente. Giocare in Inghilterra e in Italia è diverso: là ci sono meno tatticismi e il gioco è più aggressivo e fisico. Sicuramente non sarebbe male per l'idea di calcio di Conte, perché lo vedrei bene nel suo 352 con accanto un'altra punta e gli esterni che gli mettono cross dal fondo, sarebbe l' attaccante ideale per il suo sistema di gioco. Però non so quanta intenzione abbia il Manchester United di cederlo. Poi ovviamente - dato che pare che lui voglia fortemente l'Inter- piuttosto che tenerti un giocatore scontento preferisci cederlo, perché tenersi uno scontento è peggio".

Si passa a parlare di Icardi, connazionale di Pasculli: sia per il suo futuro che del caso che ne sancito l'uscita dal progetto Inter:

FUTURO ICARDI -"Credo che Icardi rimarrà in Italia, e penso che possa andare più al Napoli che alla Juve. A me non dispiacerebbe, io sarei contento se andasse al Napoli, perché lì gli argentini sono amati e hanno sempre fatto bene, troverebbe l'ambiente giusto per riscattarsi. Poi sono convinto che Ancelotti sia uno dei quattro, cinque allenatori migliori al mondo, perché ha esperienza e ha già vinto tanto, le sue squadre giocano bene: è uno dei pochi che sarebbe in grado di gestirlo e il suo tipo di gioco si adatta a Icardi. Ancelotti è il migliore allenatore che abbiamo in Italia, quindi saprebbe come lavorare con lui.

CASO ICARDI -"Lui è un grande bomber, uno di quelli vecchio stampo, è un buon attaccante e secondo me un bravo ragazzo. Purtroppo si è lasciato un po' troppo trascinare dalla moglie, non l'ha saputo gestire e non si è saputo gestire nemmeno lui con la conseguenza che è stato fatto fuori sia dall'Inter che dalla nazionale argentina. Purtroppo si sono dette troppe cose ma io non avrei mai permesso che mia moglie andasse a parlare in un programma tv, anche perché spesso venivano create polemiche appositamente per far parlare lei, che poi spesso veniva attaccata dagli ospiti in studio".

FASCIA di CAPITANO -"Mi spiace per quello che è successo e per la situazione che si è creata fra lui e l'Inter, ma credo che Mauro non si sia comportato da professionista serio: anche io sono stato capitano, nei miei ultimi anni al Lecce, e mai avrei reagito come ha fatto lui se mi avessero tolto la fascia, rifiutandomi di giocare e allenarmi, perché da professionista uno ha l'obbligo di accettare e rispettare le decisioni dell'allenatore e della società. Chiunque abbia giocato a calcio a certi livelli sa che l'atteggiamento di Icardi non sta nè in cielo nè in terra".

Lasciato da parte il caso Icardi, si continua a parlare di attaccanti argentini, fra cui uno che potrebbe essere molto importante nel futuro dell'Inter: Lautaro Martinez.

LAUTARO - "Lautaro è forte e giovane, ma va messo in condizione che dia il massimo, il 100%. Non ritengo che Lautaro sia una prima punta, è più una seconda punta, un esterno. Lo vedo molto bene perché è giovane, ha margini di miglioramento. Ha fatto molto bene con la nazionale argentina ma in Italia non è facile perché le difese sono forti, tutte le squadre sono organizzate e i tifosi pretendono molto.

PRESSIONE -"L'Inter poi ha bisogno di tornare a vincere qualcosa perché sono tanti anni che non vince, quindi c'è molta pressione, non so fino a che punto possa resistere Lautaro,  perché è un ragazzo molto giovane e non è giusto che tutte le responsabilità dell'attacco ricadano su di lui come è successo in alcune partite nel finale della scorsa stagione".

 Pasculli e Maradona con la Coppa del Mondo vinta al mondiale di Mexico '86

Gonzalo Higuain è stato spesso dato come sicuro partente alla Juve, ma l'argentino sta dimostrando di avere voglia di restare a Torino in questo periodo estivo, anche con delle buone prestazioni sul campo:

HIGUAIN -"Non penso che El Pipita si sposterà ancora e che andrà fuori dall'Italia, credo che si stia inserendo bene in questa Juve. È un pupillo di Sarri, ha intesa con Ronaldo anche perché avevano già giocato insieme al Real Madrid quindi non mi sorprenderebbe che lui rimanesse a giocare alla Juve".

Paulo Dybala è stato spesso accostato all'Inter in un possibile scambio con Mauro Icardi, ma Pasculli non crede che lo juventino si sposterà dentro i confini italici:

DYBALA -"Penso che Paulo andrà via dalla Juventus ma non in Italia e all'Inter: credo che andrà all'estero, o al PSG o in Inghilterra, perché alla Juve è chiuso: credo soffra la presenza di Ronaldo, è stato un po'oscurato - quindi ha perso entusiasmo e motivazione - e alla fine credo che parta più lui di Higuain. Anche perché la Juve ha bisogno di soldi per andare a prendere un centrocampista forte che le faccia fare il salto di qualità in Champions, con Rabiot e Ramsey ha fatto due buoni innesti ma non ha quel tipo di giocatore che ti fa fare il salto di qualità: il Barcellona è andato a prendere De Jong, quello è il tipo di centrocampista che dovrebbe prendere la Juve".

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