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ESCLUSIVA Pistocchi: “Post Lukaku, i nomi per l’Inter. Retroscena su Bc Partners e Suning…”

Marco Macca

FCInter1908.it ha intervistato Maurizio Pistocchi per fare il punto in casa Inter, alle prese con la possibile cessione di Lukaku

Poco più di tre mesi fa, il 2 maggio, con il pareggio dell'Atalanta a Reggio Emilia contro il Sassuolo l'Inter diventava ufficialmente campione d'Italia per la 19a volta nella sua storia. Quasi un'eternità, se guardiamo quanto è cambiato all'interno del mondo nerazzurro. Ovvero, praticamente tutto. Antonio Conte, tra tante critiche, ha detto addio dopo mancate rassicurazioni sulla continuità del progetto; Hakimi è stato ceduto al Paris Saint-Germain per 70 milioni e tutti, in dirigenza, erano sicuri che sarebbe stato l'unico, grosso sacrificio dell'estate. Poi, però, è arrivato il Chelsea che, con i suoi milioni, ha indotto in tentazione sia l'Inter, sia Romelu Lukaku. Le ambizioni dei campioni d'Italia si stanno schiacciando sotto il peso delle difficoltà economiche di Suning, in serie difficoltà economiche. Un momento storico davvero complicato, che FCInter1908.it ha analizzato con il giornalista Maurizio Pistocchi.

Buonasera sig. Pistocchi. In meno di tre mesi, l'Inter è passata dal sollevare al cielo di San Siro la coppa dello scudetto a dire addio ai grandi artefici dell'impresa tricolore. Hanno già lasciato Conte e Hakimi, sta per andare via anche Lukaku. Stupito da questa situazione?

Sì, non era una situazione preventivabile. Con l'ingresso di Oaktree, mi era stato riferito che una parte dei 275 milioni di euro del prestito sarebbe stata destinata alla gestione e al rafforzamento della squadra. Le informazioni che avevo avuto da alcune fonti erano legate anche a una clausola che BC Partners aveva previsto, ma che evidentemente non ha previsto Oaktree, riguardo al mantenimento dei big. La valutazione di una società dipende dagli asset: chiaro che una squadra che ha Hakimi e Lukaku valga di più. Mi si rimprovera di aver scritto settimane fa su Twitter che tutti i big sarebbero rimasti. Ma era ciò che aveva chiesto BC Partners in un contratto preliminare con Suning. Nel giro di qualche mese la situazione si è molto complicata a causa delle difficoltà del gruppo Suning, la cui situazione finanziaria si è aggravata più del preventivabile.

Col senno di poi, queste difficoltà forniscono una lettura diversa anche dell'addio di Conte...

L'addio di Conte, in ogni caso, è stato il segnale che ha fatto accendere la spia rossa. Chiaro che Antonio non avrebbe accettato un progetto di ridimensionamento della squadra, che andava contro le promesse. Lui sarebbe potuto anche rimanere anche con una squadra più debole, mostrando a tutti le sue capacità. Non l'ha fatto per orgoglio, ma anche perché pensava di poter portare la squadra a essere competitiva anche in Europa dopo i miglioramenti clamorosi portati da lui. Dal suo addio, le cose sono radicalmente cambiate. A quel punto, la proprietà aveva due possibilità: un cambiamento tecnico che riguardasse anche la gestione della rosa. Con Sarri libero, l'Inter sarebbe potuta tornare alla difesa a quattro, con un centrocampo a tre (in entrambi i reparti aveva giocatori adatti) e cambiando qualcosa in attacco; evidentemente, è stata presa un'altra strada, che teneva conto del fatto che sarebbero rimasti Lukaku e Lautaro. Marotta ha fatto un ragionamento giusto, più conservativo: ha preso un allenatore che utilizza lo stesso modulo di Conte, anche se con una fase difensiva che concede di più, vendendo Hakimi e rimpiazzandolo con una delle tante opportunità importanti che offre il mercato...

A questo proposito, chi può essere il sostituto?

Il giocatore che l'Inter vuole per ricoprire quel ruolo è Dumfries, che è sicuramente un ottimo giocatore. A parte la notevole fisicità, è molto bravo in entrambe le fasi.

Tornando alla situazione dell'Inter, però, le prospettive sono cambiate.

A cambiare tutto è arrivata l'offerta del Chelsea per Lukaku. Solo un ingenuo può pensare che sia un'offerta di 10 giorni fa. E' una trattativa nata un mese fa. Nel 3-4-2-1 di Tuchel l'unico punto debole della passata stagione è stato Werner, che ha grandi qualità, ma che si è anche mangiato tanti gol. Tuchel, dopo la vittoria della Champions, ha chiesto ad Abramovich, uno dei pochi che in questo momento storico può permettersi di spendere, una prima punta di livello più alto rispetto a Werner. Chiaro che ci sono poche alternative. Di quel livello e quelle caratteristiche, ci sono Harry Kane, sul quale però il Manchester City si è mosso prima, e Lukaku. Mi hanno detto fonti interne che Rom non voleva per niente andare via. Ma, a quel punto, è intervenuta la proprietà, che decide se un giocatore si vende o resta. Un dirigente è comunque un dipendente e deve fare ciò che chiede la proprietà. Se non è d'accordo, può anche dimettersi.

Crede che Marotta e Ausilio si dimetteranno?

Non penso. Dimettersi non è un gesto così scontato.

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