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"Il consiglio più importante quando sono arrivato all'Inter? L'ho ricevuto da Francesco Pratali". Kristjan Asllani non perde occasione per ricordare il suo legame speciale con Francesco Pratali, che lo ha visto crescere fin da piccolo e lo ha accompagnato nel suo percorso calcistico come se fosse un suo figliocco. Un rapporto solidissimo anche oggi che il talentuoso classe 2002 ha spiccato il volo in una big a soli 20 anni, in quell'Inter per cui fa da sempre il tifo. A tal proposito Fcinter1908 ha contattato in esclusiva proprio l'ex difensore dell'Empoli.
Lui è cresciuto insieme, l'ho visto da piccolissimo, è venuto a Empoli quando ancora giocavo lì. Ho semore avuto modo di consigliarlo, ma spesso c'era ben poco da fare: è una ragazzo talmente maturo che ha bisogno di pochi consigli, anche quando era più piccolo è sempre stato più maturo della sua età.
Ci sono delle gerarchie, è normale, si sapeva che doveva ritagliarsi spazio piano piano. Giochi all'Inter, davanti ci sono grandissimi campioni, soprattutto nel suo ruolo. Nonostante tutto è sempre convinto della sua scelta, non molla di un centimetro: per farti capire, a Natale è venuto qui, gli ho aperto il centro sportivo e si è allenato tuti i giorni. Crede che prima o poi gli capiterà l'occasione, e anche in questi mesi ha dimostrato personalità quando è stato chiamato in causa.
La prima cosa che mi ha detto riguardava i compagni di squadra che giocano nel suo ruolo: c'è Brozovic, al quale cerca di rubargli qualcosa, così come a Calhanoglu. Sfrutta ogni allenamento per imparare. So che D'Ambrosio gli sta dando una grandissima mano, come Darmian: con entrambi ho giocato a Torino e non avevo dubbi sulle loro qualità anche umane. Inoltre mi ha parlato benissimo di Lautaro, anche lui lo sta aiutando molto.
Per un ragazzo alla seconda stagione in Serie A non era facile giocare in una situazione del genere, con uno stadio che stava anche dando segnali di nervosismo e impazienza, e secondo me si è fatto trovare pronto. Rischi di fare una figuraccia se non entri in campo con la testa giusta. A fine partita gli ho mandato un messaggio e gli ho fatti i complimenti, anche lui capiva l'importanza di aver giocato e di aver sfruttato l'occasione. È un ragazzo che non molla mai, nelle difficoltà tira fuori il meglio di sè. Giocare a San Siro, con la maglia dell'Inter, in un momento difficile, poteva rappresentare una debacle. Devo dire che mi ha impressionato: ha giocato con personalità, non ha avuto paura di osare la giocata e non si è limitato al compitino. Sono convinto che si ritaglierà più spazio nei prossimi mesi.
Spero tanto che giochi, solo in questo modo può prendere il ritmo partita e far vedere quello che è in grado di dare. A livello tecnico ce ne sono pochi in Serie A come lui: il primo controllo non lo sbaglia mai, destro e sinistro per lui è uguale, nelle giovanili calciava punizioni e angoli con entrambi i piedi. Può diventare un giocatore importante anche in una realtà come l'Inter, bisognerebbe avere più coraggio con i giovani...
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