Ci sono giornate che sfuggono alla razionalità, in cui vuoi solo dare sfogo all'ansia. In cui riaffiorano ricordi di ragazzo, pulsioni mai sopite, in cui l'attesa ti snerva e ti mette a dura prova. Ci sono giorni in cui il calcio diventa ancor più totalizzante, in cui essere tifosi è un orgoglio ancor più potente. Milano si è svegliata avvolta in una leggera nebbia di trepidazione, preoccupazione, immaginazione. Stasera, 20 anni dopo l'ultima volta, Milan e Inter tornano a sfidarsi per la prima di due partite che decideranno la finalista di Champions League.
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ESCLUSIVA Ravenna: “Inter favorita? Lo dice chi ce la tira. Finale? Vado a casa di Gallagher”
I riflettori del mondo sono puntati sul Duomo, sulla Madonnina, su San Siro. Un'attesa che coinvolge tutti, tra le strade, nei parchi e nelle case. Tifosi di ogni genere che hanno un solo pensiero in testa. Tra loro, anche Luca Ravenna, noto comico e grande tifoso nerazzurro. A FCInter1908, Luca ha raccontato le sue sensazioni verso questa notte speciale.
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Allora Luca, ci siamo. Un altro euroderby. Come stai ingannando l'ansia e l'attesa?
—Ho comprato un paio di scarpe e sto continuando a girare a caso per Milano. Cerco di notare e vedere chi si sta comportando come me, con sguardi persi e azioni ripetute in modo compulsivo.
Pensi anche tu che l'Inter sia favorita?
—Ma va, in una partita come questa non esistono favorite. Secondo me, chi ci dà favoriti è perché la sta tirando all'Inter. Io sono molto più scaramantico, non ci sono favorite. Chi dice che siamo favoriti è perché vuole rompere le palle.
Che partita ti aspetti?
—In una partita con meno coinvolgimento emotivo, mi aspetterei una bella gara. Ma mi aspetto una brutta partita, che probabilmente finirà con lo stesso 0-0 dell'andata delle semifinali del 2003.
Dzeko sembra in vantaggio su Lukaku per affiancare Lautaro. Sei d'accordo con Inzaghi?
—In attacco, l'unica persona a cui andrebbe chiesto con chi giocherebbe è Lautaro Martinez. E' un po' lui che può scegliere il partner. Senza considerare che oggi piove e che il campo potrebbe essere un po' pesante. Non so se in questo caso sia meglio la qualità di Dzeko o la potenza fisica di Lukaku.
E a centrocampo chi schiereresti?
—Sono in quattro per tre posti, dipende anche da come ci si può adattare all'avversario. Per Calhanoglu sarebbe una partita complicatissima, anche dopo le dichiarazioni post Supercoppa. Immagino che lo stadio sarà lì a dirgli: 'Ok Calha, abbiamo colto l'ironia e ora siamo pronti ad abbracciarti'.
Ancora un euroderby in semifinale dopo 20 anni. Ti ricordi come hai vissuto il derby del 2003?
—Lo ricordo eccome. All'andata riuscii a vedere il secondo tempo arrivando al volo dalla gita di classe a Venezia, scavalcando le transenne (all'epoca non c'erano i tornelli) con un mio amico milanista. Siamo andati nella curva dell'Inter. Al ritorno, invece, ero regolarmente al mio posto da abbonato. L'Inter era l'unica ragione di vita. Poi si cresce, ma queste partite ti fanno cadere dalle scale del tempo: i ricordi di ragazzo. E' bellissimo che Milano possa godersi una notte così. E' un orgoglio.
Vivi questa doppia sfida come una possibilità di rivincita?
—La rivincita vera ci sarebbe potuta essere nel 2005, quando il Milan vince per ko tecnico. Diciamo che noi abbiamo due grosse ferite, ed è il motivo per cui siamo tutti così tesi.
Chi può essere il simbolo dell'Inter in questo euroderby?
—Emotivamente, dico Dimarco, perché, a parte le prestazioni, fa tutte quelle cose che ai tifosi fanno piacere. Carica la squadra, sa fare le cose giuste che piacciono al popolo nerazzurro. Tra l'altro, penso che abbia il miglior stop d'Europa. Poi c'è Nicolò (Barella, ndr), il più forte giocatore che abbiamo e uno dei più forti centrocampisti che abbia visto dal vivo. Gli altri, invece, devono riuscire a costruirsi un ruolo speciale: Dzeko, per esempio, mi piace tantissimo e può far vedere a tutti il fuoriclasse che è.
Semifinale di Champions League, finale di Coppa Italia e quarto posto. Inzaghi si sta prendendo una bella rivincita contro le critiche. Sei contento della sua stagione?
—La domanda è, al di là dell'atteggiamento di noi tifosi, che siamo sempre molto emotivi: chi prendiamo al suo posto? Con quali soldi? Visto che l'Inter non mi pare che navighi nell'oro... Al di là di tutto, finché è il nostro allenatore, va sostenuto sempre. Riguardo alle critiche, un mio amico milanista mi ha detto: 'Se Inzaghi avesse giocato in questa Inter, avrebbe fatto 3 gol a partita'. Ed effettivamente è vero: più che far tirare 70 volte in porta a partita, Inzaghi che può fare? E' un allenatore relativamente giovane, alla sua seconda piazza in carriera. Finché resta, io lo sostengo sempre.
Cosa saresti disposto a fare per essere a Istanbul il 10 giugno?
—Sarei anche disposto ad andare sotto casa di Noel Gallagher a cantare notte e giorno...
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