Nel Monza si è consacrato come uno dei migliori laterali della Serie A: quali sono state le chiavi del suo successo?
“Credo che la chiave del suo successo è stata la sua mentalità perché è un giocatore che tatticamente aveva già una grande esperienza pregressa. Ha sempre giocato da laterale mancino con una buona capacità di difendere, una buona attitudine e visione tattica. Era completo nella sua posizione. Offensivamente credo che sia cresciuto. Ho visto che ha imparato a fare cose che non faceva quando era in Brasile, perché giocava era più attento a livello difensivo. È un giocatore importante e con grande continuità e sono felice di aver partecipato al suo percorso di crescita”.
L’Inter non ha avuto dubbi nel puntare su di lui: è pronto per giocar nella squadra vice campione d’Europa?
“Credo che sia completamente pronto. È un giocatore mentalmente molto forte, che ha avuto esperienze in club importanti con grande pressione con il Corinthians sin dalle giovanili e nelle nazionali giovanili. E ovviamente giocare titolare nel Corinthians, dove c’è tantissima pressione. Ora arriva dopo un periodo importante di ambientamento in Italia, al Monza, un club che non ha la stessa storia e blasone dell’Inter, ma credo che arrivi preparato"
Può rubare il posto a Dimarco?
“Dimarco è un pilastro dell’Inter oggi. Carlos Augusto è un giocatore di livello e può consentire a Dimarco di mantenere un alto rendimento. Credo che l’Inter abbia acquistato un giocatore con grande potenziale e con un grande futuro davanti e oggi abbia a disposizione due calciatori , che possono giocare entrambi tranquillamente come titolari”.
Come è cambiato Carlos Augusto rispetto a quando lo allenavi tu?
“Credo che sia cambiato molto nella fase offensiva. Quando abbiamo lavorato insieme, era considerato un terzino mancino con attitudine principalmente difensiva. Con me ha giocato anche come difensore centrale sinistro a tre, ruolo che aveva ricoperto già durante l’esperienza nelle giovanili. Credo che al Monza, con la linea dei 5 centrocampisti è cresciuto nella parte offensiva. Non tanto nelle giocate nello stretto, ma nel giocare più vicino all’area avversaria, segnare gol e servire assist. Ora gioca con uno stile molto diretto, è bravo nel gioco aereo e dunque credo che sia migliorato tantissimo nella parte offensiva. Già era bravo a livello tattico nella fase difensiva, dei movimenti della linea e nella copertura. È un calciatore molto intelligente.
Quali sono le sue qualità migliori e in cosa deve migliorare?
“Difficile dire quali siano le qualità più importanti di Carlos Augusto perché è da tempo che non lavoro con lui. Ma è un ragazzo che sta crescendo molto bene. Come già detto a livello difensivo ha caratteristiche e qualità per giocare in qualsiasi club d’Europa e che offensivamente sta migliorando molto. È un calciatore molto interessante che può giocare in due/tre posizioni tranquillamente”.
Perché non ha ancora ricevuto la convocazione del Brasile?
“È complesso parlare della nazionale brasiliana perché i giocatori che competono con Carlos Augusto hanno caratteristiche differenti. Storicamente il Brasile ha calciatori molto offensivi, ali schierati come terzini. Dunque calciatori con caratteristiche differenti da quelle di Carlos Augusto. Ma con il cambio di commissario tecnico chissà che non possa esserci un’opportunità per lui. Ma se non dovesse esserci, credo che sia vicino alla convocazione con l’Italia”.
Ci sono giocatori brasiliani del presente o del passato a cui lo paragoneresti?
“È difficile paragonarlo ad un altro giocatore. Io lo paragonerei a due calciatori con caratteristiche un po’ diverse. Maicon, che ha giocato nell’Inter, ma a destra. Un calciatore di grande forza, offensivo, che spiccava per la sua fisicità. L’altro, che ha giocato negli anni ’90, anche con la nazionale brasiliana, per molto tempo, è Branco. Anche lui terzino sinistro, un po’ più difensivo. La palla tra i piedi era una delle sue migliori qualità. Calciava molto bene da lontano. Credo siano loro due laterali che hanno caratteristiche in comune con Carlos Augusto”.
Ci puoi raccontare un aneddoto particolare su Carlos Augusto?
“Mi ricordo che all’inizio della stagione non era tenuto in considerazione. Abbiamo fatto una preparazione particolare in Orlando, negli Stati Uniti, e lui non fu convocato. Restò in Brasile ad allenarsi da solo. Quando tornammo io stesso gli dissi che la cosa migliore sarebbe stata quella di trovarsi un’altra squadra perché tenevo in considerazione laterali offensivi e non difensivi. Ma da quel momento non saltò un allenamento e giocò laterale, centrale e mediano. Si conquistò il suo spazio giorno dopo giorno. È un giocatore molto forte mentalmente, ostinato, che quando deve lottare in un dualismo riesce a conquistare il suo spazio”.
Che consiglio vuoi dare a Carlos Augusto?
“L’unico consiglio che posso dare a Carlos è di mantenere la sua mentalità e la capacità di resistere per mantenere l’alto rendimento. È un giocatore continuo, che sono sicuro che raggiungerà il suo obiettivo di giocare in Nazionale, che sia per il Brasile o per l’Italia”.
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