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- Lautaro ha trovato finalmente la continuità realizzativa che inseguiva. E' da scarpa d'oro secondo te?
"Bisogna valutarlo. L’unico problema in passato è stata la sofferenza nei momenti di appannamento. Quel periodo in cui non segni arriva per tutti gli attaccanti, non solo a lui, dovrà gestirlo meglio di quanto fatto nelle scorse stagioni, continuando a pensare che è forte e che i compagni lo aiuteranno. Non deve sentirsi in difetto se una giornata non fa gol, perché resta leader e professionista esemplare. Quest'anno arriva per lui la prova del nove".
- Ti piace il calcio d'Inzaghi?
"L’Inter adesso mi piace molto. Prima non giocava molto bene, puntava su un gioco più fisico e si appoggiava su Lukaku. Ora ognuno sa cosa fare e lo spartito è cambiato. Io Inzaghi l’ho un po’ criticato lo scorso anno, non tanto per le sconfitte, ma perché in una partita magari puoi decidere di fare qualcosa di diverso rispetto al solito canovaccio. Con quel centrocampo poteva anche pensare, ad esempio, di tenerli tutti dentro una volta tanto. Quando è stato messo in discussione però ha reagito alla grande, continuando a lavorare, rilasciando le giuste interviste e guadagnando un sacco di stima dai suoi giocatori che gli stanno facendo fare un percorso netto".
- Chi inserisci nella lotta scudetto?
"Metto dentro Inter, Juventus, Milan e Napoli, non le romane. Il calcio di oggi è fatto di episodi, per cui se Osimhen ricomincia a far gol come l'anno scorso anche il Napoli torna su. Il Milan ha un allenatore fortissimo e può dare fastidio all'Inter, che però rimane la più completa. Due anni fa i nerazzurri hanno perso lo scudetto per lo scontro diretto nel derby, l'anno scorso il Napoli ha fatto una cavalcata straordinaria, questo invece può essere davvero l'anno giusto".
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