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ESCLUSIVA Tramezzani: “Ndoye è già da Inter. E anzi vi dico che da esterno a tutta fascia…”

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L'ex difensore nerazzurro ha elogiato l'esterno svizzero, osservato da avversario ai tempi in cui allenava il Sion
Fabio Alampi Redattore 

Superata la fase a gironi con un gol all'ultimo secondo, l'Italia si appresta ad affrontare la Svizzera negli ottavi di finale dell'Europeo. Tra gli elvetici ci sono tanti calciatori militanti in Serie A: tra questi si sta mettendo in luce Dan Ndoye, esterno del Bologna accostato anche all'Inter. Paolo Tramezzani, ex difensore nerazzurro, ne ha parlato in esclusiva ai microfoni di Fcinter1908.

L'Italia, dopo aver superato non senza difficoltà la fase a gironi dell'Europeo, affronta negli ottavi di finale la Svizzera, squadra che ha fatto una buonissima impressione.


La Svizzera mi ha impressionato in queste 3 partite: nelle qualificazioni non aveva brillato particolarmente, nonostante un girone non impossibile. In questo Europeo ha cambiato pelle: ha giocato bene tutte le partite, soprattutto contro la Germania, dove a tratti è stata nettamente superiore e avrebbe meritato di vincere. La Svizzera non è più una sorpresa, sta facendo un ottimo percorso. Dall'Italia mi aspettavo qualcosa in più, sono emersi i nostri limiti individuali, tecnici, di esperienza e di leadership.

Però ritengo che il gol all'ultimo secondo contro la Croazia potrebbe essere una bella spinta: ti ha tolto tante pressioni, da campioni in carica il passaggio del girone era l'obiettivo minimo, l'eliminazione sarebbe stata vissuta come una tragedia calcistica. Chissà che questo gol non abbia ridato slancio, morale, entusiasmo e convinzione ai giocatori: sono convinto che possiamo fare una grande gara. Partita aperta a qualsiasi risultato, nei 90 minuti ma anche oltre.

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Nella Svizzera si sta mettendo in luce Dan Ndoye, calciatore che hai visto da avversario quando allenavi il Sion.

Sta dimostrando quello che ha dimostrato in campionato con il Bologna: è un giocatore imprevedibile, che può far male se trova spazio e campo da attaccare. È un giocatore difficile da marcare: non è un esterno molto lineare, che gioca molto largo. Gli piace venire dentro al campo, alterna le giocate, facilitato anche dalla grande tecnica che ha e che non perde nemmeno in velocità. Sul primo controllo riesce sempre a posizionarsi per attaccare la porta. Bisogna fare attenzione: sarà un giocatore da tenere sotto controllo. È veramente bravo.

Il suo nome comincia ad essere accostato a diverse big, tra cui l'Inter: pensi che possa essere pronto per questo salto?

Secondo me sì, e se parliamo di Inter dico assolutamente sì: ha un bravissimo allenatore, che ti aspetta, che non ti mette pressione e che ti fa crescere. È il momento giusto per lui per fare questo salto: andando a giocare in un grande club potrebbe veramente completarsi.

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A Bologna gioca da esterno offensivo, all'Inter farebbe l'esterno a tutta fascia.

Ha grande fisicità, e più campo ha davanti da attaccate e meglio è, con o senza la palla. In un contesto come quello dell'Inter, dove farebbe il quinto di centrocampo, secondo me non avrebbe problemi. Anzi, sono convinto che in futuro possa specializzarsi in quel ruolo.

A Sion hai avuto modo di conoscere un giovanissimo Dimarco: dopo una stagione di altissimo livello con l'Inter, ora sta un po' faticando in Nazionale, anche complice qualche problema fisico.

Dimarco secondo me è uno dei laterali sinistri più forti oggi in Europa. Quest'anno si è confermato: anche l'anno scorso ha fatto una bellissima stagione, un bellissimo cammino, terminato giocando una finale di Champions League. Vuol dire che il ragazzo è pronto a giocare a certi livelli, e lo vedi dal rendimento continuo e costante che ha. Qualche problema fisico lo ha certamente limitato in queste prime partite, ma se recupera e sta bene potrebbe essere uno dei nostri giocatori più determinanti, come Donnarumma e Barella. Spalletti crede molto nelle sue qualità, sa che è un ragazzo importante anche nel contesto di un gruppo: anche questo può incidere.

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