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Nella Svizzera si sta mettendo in luce Dan Ndoye, calciatore che hai visto da avversario quando allenavi il Sion.
Sta dimostrando quello che ha dimostrato in campionato con il Bologna: è un giocatore imprevedibile, che può far male se trova spazio e campo da attaccare. È un giocatore difficile da marcare: non è un esterno molto lineare, che gioca molto largo. Gli piace venire dentro al campo, alterna le giocate, facilitato anche dalla grande tecnica che ha e che non perde nemmeno in velocità. Sul primo controllo riesce sempre a posizionarsi per attaccare la porta. Bisogna fare attenzione: sarà un giocatore da tenere sotto controllo. È veramente bravo.
Il suo nome comincia ad essere accostato a diverse big, tra cui l'Inter: pensi che possa essere pronto per questo salto?
Secondo me sì, e se parliamo di Inter dico assolutamente sì: ha un bravissimo allenatore, che ti aspetta, che non ti mette pressione e che ti fa crescere. È il momento giusto per lui per fare questo salto: andando a giocare in un grande club potrebbe veramente completarsi.
A Bologna gioca da esterno offensivo, all'Inter farebbe l'esterno a tutta fascia.
Ha grande fisicità, e più campo ha davanti da attaccate e meglio è, con o senza la palla. In un contesto come quello dell'Inter, dove farebbe il quinto di centrocampo, secondo me non avrebbe problemi. Anzi, sono convinto che in futuro possa specializzarsi in quel ruolo.
A Sion hai avuto modo di conoscere un giovanissimo Dimarco: dopo una stagione di altissimo livello con l'Inter, ora sta un po' faticando in Nazionale, anche complice qualche problema fisico.
Dimarco secondo me è uno dei laterali sinistri più forti oggi in Europa. Quest'anno si è confermato: anche l'anno scorso ha fatto una bellissima stagione, un bellissimo cammino, terminato giocando una finale di Champions League. Vuol dire che il ragazzo è pronto a giocare a certi livelli, e lo vedi dal rendimento continuo e costante che ha. Qualche problema fisico lo ha certamente limitato in queste prime partite, ma se recupera e sta bene potrebbe essere uno dei nostri giocatori più determinanti, come Donnarumma e Barella. Spalletti crede molto nelle sue qualità, sa che è un ragazzo importante anche nel contesto di un gruppo: anche questo può incidere.
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