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ESCLUSIVA Ventura: “Ranocchia calciatore d’altri tempi. All’esordio contro l’Inter…”

Fabio Alampi

L'ex ct della Nazionale ha voluto omaggiare la carriera del difensore, suo calciatore al Bari con cui debuttò in Serie A

È notizia di ieri la decisione di Andrea Ranocchia di ritirarsi dal calcio giocato: l'ex difensore dell'Inter ha scelto di rescindere il contratto biennale firmato con il Monza solamente pochi mesi fa dopo una sola apparizione in campionato con la maglia biancorossa, coincisa con il grave infortunio (frattura del perone e distorsione alla caviglia) che lo avrebbe tenuto lontano dai campi a lungo. Un gesto nobile, quella di rinunciare allo stipendio, applaudito da compagni, addetti ai lavori e tifosi, che non stupisce chi lo ha conosciuto in campo e fuori. Tra questi spicca Gian Piero Ventura, che fece debuttare Ranocchia in Serie A a 21 anni ai tempi del Bari, gettandolo nella mischia - tu guarda il destino - proprio a San Siro, contro quell'Inter che sarebbe stata parte integrante della sua carriera.

L'ex ct della Nazionale, in esclusiva ai microfoni di Fcinter1908, ha commentato così la decisione presa dal suo ex difensore: "Ho avuto il piacere di conoscere ed allenare Andrea. Al di là del giocatore, e la carriera che ha avuto parla per lui, quello che conta maggiormente è la persona che ho incontrato in giovanissima età. Abbiamo iniziato un percorso insieme, ricordo perfettamente la sua voglia e la sua dolcezza, ho dei ricordi assolutamente piacevoli. Penso a quando esordì a San Siro, contro l'Inter di Mourinho: alla sua prima in Serie A, con il Bari, andammo a pareggiare e lui, che non era bituato, usciva palla al piede dall'area di rigore. Avevo insitito a lungo su questo con lui e fu entusiasta. Negli anni, poi, anche se non ci si sentiva per lunghi periodi, quando ci si incontrava c'era il piacere di ritrovare non un mio ex calciatore, ma un amico".

"Naturalmente se ha fatto questa scelta vorrà dire che ci avrà ponderato a lungo. Il fatto che abbia rinunciato al contratto direi che rispecchia tranquillamente il personaggio che è, e non può sorprendere chi l'ha conosciuto a fondo. Credo che, se ha fatto questa scelta, vuol dire che probabilmente dentro qualcosa è maturato, e quando ci si trova in queste situazioni bisogna seguire l'istinto. Ero convinto che a Monza potesse dare ancora qualcosa sul piano dell'esperienza, della serietà e dell'esempio, ma dal momento che ha fatto questa scelta va rispettata. Gli faccio un grande in bocca al lupo per la prossima carriera, che è quella della vita di tutti i giorni di un uomo giovane con un futuro davanti".

"Il calciatore viene visto sempre come un qualcuno molto legato e sensibile soprattutto all'aspetto economico. Spesso non è così: Ranocchia ha dimostrato nel tempo il suo valore come uomo e come atleta, ha saputo ritagliarsi uno spazio da protagonista all'interno dello spogliatoio negli ultimi anni ed è stato molto apprezzato anche per questo, altrimenti uno non avrebbe fatto tutti quegli anni all'Inter. Quando ha fatto questa scelta non poteva essere certamente l'aspetto economico a poter incidere in positivo o in negativo, non mi ha stupito per niente. L'ho conosciuto poco più che vent'enne e non mi sono assolutamente stupito: è una persona speciale, e in un calcio che è cambiato rivedo in lui i valori del calcio di una volta".