L'esordio in Champions League, il boato di San Siro al momento del suo ingresso in campo, un rigore procurato e una personalità non comune: il tutto a soli 17 anni. Sebastiano Esposito difficilmente dimenticherà la partita di ieri sera contro il Borussia Dortmund: la gara contro i tedeschi diventa il momento in cui il classe 2002 smette definitivamente di essere un "semplice" baby talento e passa a essere a tutti gli effetti un calciatore.
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Esposito, il Brasile può aspettare: Conte non bluffa, l’Inter ha una nuova certezza
Il talentuoso attaccante nerazzurro ha coronato il sogno di esordire in Champions League
CONTE NON BLUFFA - La notizia della rinuncia al Mondiale Under 17 per rimanere a disposizione di Antonio Conte ha fatto molto discutere: lo stesso tecnico nerazzurro ha tenuto a precisare in conferenza stampa la decisione presa sul ragazzo, ribadendo una volta di più di considerarlo un membro effettivo della squadra nonostante la giovanissima età. E alla prima occasione possibile ha mantenuto fede alla sua parola, gettandolo nella mischia in una gara tanto importante quanto delicata come quella con il Borussia Dortmund.
NUOVA CERTEZZA - E proprio la decisione di farlo debuttare in Champions League, concedendogli ben mezz'ora di gioco, evidenzia ancora di più la considerazione che Conte e l'intera società hanno su Esposito: l'attaccante di Castellammare di Stabia non è solamente il fiore all'occhiello del settore giovanile nerazzurro, un gioiello da sfoggiare, cui concedere solamente scampoli di partita a risultato acquisito per "dargli il contentino". Esposito è una carta a disposizione di Conte, e gode della stessa considerazione dei suoi compagni più esperti: una nuova arma da sfruttare, un'alternativa concreta ai titolari Lukaku e Lautaro.
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